Letta incontra sindacati e Regioni. Ue, niente tesoretti subito, solo accordi politici

ROMA – Si ridimensiona il valore della decisione che mercoledì la Commissione dell’Ue prenderà consento all’Italia di uscire dalla procedura di deficit eccessivo. E’ lo stesso presidente del Consiglio Enrico Letta che, non smentendo la “ soddisfazione” espressa  all’annuncio reso noto dall’Ansa, frena gli entusiasmi da troppo espressi i quale si erano già preoccupati su come spartire i “ tesoretto” che si sarebbe reso disponibile.

Letta ha incontrato i sindacati dopo che in tal senso, gli erano state rivolte molte richieste, da Cgil, Cisl, Uil,rappresentate ai massimi livelli, Camusso,Bonanni, Angeletti e anche da Confindustria, e le Regioni. Ha fatto il punto della situazione, un esame generale ,senza peraltro entrare nel merito dei provvedimenti che si intendono prendere sul lavoro,la crescita, il fisco, i problemi più scottanti sui quali per ora non si  scosta dagli impegni annunciati. Bene che l’Italia sia tornata fra i paesi “ virtuosi.. Ma al vertice europeo di giugno quello che l’Italia riuscirà a portare a casa sarà una accelerazione del programma  per il lavoro ai giovani, circa 400  dei sei miliardi di euro che l’Ue mettono a disposizione, ma la parte più consistente del piano di rilancio della crescita, con una possibile, ma non certa, introduzione di una “golden rule” che permetta di escludere dal computo del Patto di Stabilità anche gli investimenti per l’occupazione (oltre che quelli per le opere pubbliche) sarà rinviato  ad una riunione che si terrà alla fine dell’anno. Stando alle dichiarazioni dello stesso Letta  al Consiglio Ue di giugno si punta a raggiungere, come risultato massimo,  un accordo “politico”. Una sorta di fotocopia di quanto avvenuto in Italia con il discorso che il premier ha tenuto alle Camere quando ha presentato il suo programma ed ottenuto la fiducia. Poi  per quello che riguarda l’Imu, il taglio dei finanziamenti ai partiti il poremier ha indicato le “ linee” sulle quali ci si muoverà. Nel corso degli incontri con i sindacati e le Regioni. Letta ha richiamato anche le elezioni tedesche , un passaggio importante, proprio in relazione alle politiche della Ue, un allentamento del rigore a senso unico per puntare alla crescita. Ma ci sono questioni urgenti sulle quali decisioni devono essere prese,ma come hanno fatto notare Cgil, Cisl, Uil le Regioni.  C’è da consolidare il finanziamento per la Cassa integrazione, ci sono  gli esodati, c’è la questione Imu, c’è l’aumento dell’Iva di luglio da scongiurare e  i 2 miliardi necessari per far slittare almeno fino a fine anno lo scalino ancora non sono state trovate. Ciò vale anche per gli 80-100 milioni necessari a confermare il bonus energetico e quello per le ristrutturazioni edilizie.

 Il “tesoretto”di cui si è parlato di fatto, allo stato, non darà effetti.  I  benefici dell’uscita dell’Italia dalla procedura di deficit eccessivo si avranno solo nel 2014.  A fine di questo anno anno, con la programmazione per il prossimo tramite la finanziaria, sarà possibile utilizzare i 7-8 miliardi di euro che vengono liberati  della chiusura della procedura  di deficit eccessivo. L’elenco delle cose da fare è molto pesante lungo. Oltre a Imu, Iva, Tares e altre spese, si aggiunge anche l’aumento dei ticket per 2 miliardi scattato nel 2013. I governatori hanno definito il balzello, che pesa sulle Regioni con piani di rientro, come “inaccettabile”. Letta si è detto disponibile all’avvio immediato della Commissione sui ticket prevista dalle norme sul federalismo fiscale e ha garantito alle Regioni che saranno anche coinvolte nelle riforme istituzionali.

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