Economia in agonia. Pil -2,4%, produzione industriale -4,6. Giù i consumi

ROMA – Se l’economia italiana venisse sottoposta ad encefalogramma  non potrebbe che risultare piatto. Non c’è alcun accenno  i ripresa, non c’è alcun segnale, sia pur debole. Anzi man mano che passa il tempo la situazione si aggrava.

Sono arrivati insieme tre dati. L’Istat rende noto che  nel periodo gennaio-marzo del 2013 l’economia italiana è calata a livello congiunturale dello 0,6%, contro il -0,5% precedentemente stimato, e a livello tendenziale, cioè annuo, del 2,4%, contro il -2,3% pubblicato in precedenza.  Per quanto riguarda la produzione industriale siamo in presenza del  ventesimo calo consecutivo della   produzione industriale,  sempre dati Istat .
L’indice calcolato dall’Istituto di statistica ha registrato un calo dello 0,3% su base mensile ad aprile, contro il -0,9% (dato rivisto da -0,8%) di marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile la flessione è risultata pari all’1% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali, cioè rispetto all’aprile del 2012, del 4,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro 19), contro il -5,3% di marzo (dato rivisto da -5,2%). Nella media del periodo la produzione è scesa del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 Terzo dato riguarda le spese delle famiglie. Nel primo trimestre è diminuita di mezzo punto percentuale rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto al primo trimestre 2012. Nel raffronto annuo il calo di acquisti di beni durevoli è del 6,7%, quello di beni non durevoli del 4% e le spese per servizi scendono dell’1,7%.

Il ministro Giovannini è pessimista. Non vede possibilità a breve di uscire da una recessione gravissima, insopportabile.  E che dice ? Lapidario:” Il governo,  sta lavorando per recuperare il prima possibile la fiducia e spingere le imprese che operano sul piano internazioanle a diventare più competitive”.


Dati negativi per tutti i settori di attività
 Per quanto riguarda il Pil nel primo trimestre i dati negativi riguardano tutti i settori di attività, fatta eccezione per l’agricoltura. Il valore aggiunto ha registrato infatti variazioni congiunturali negative del 3,6% nelle costruzioni, dello 0,7% nell’industria e dello 0,4% nei servizi, mentre è aumentato del 4,7% nell’agricoltura. In termini tendenziali, cioè nel raffronto annuo, il calo è del 6,9% nelle costruzioni, del 3,2% nell’industria, dell’1,4% nei servizi; aumento dello 0,1% in agricoltura. Rispetto al trimestre precedente, cioè il periodo ottobre-dicembre del 2012, tutti i principali aggregati della domanda sono diminuiti. Con riferimento alla domanda interna, i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,3% e del 3,3%, mentre le esportazioni hanno subito un calo dell’1,9%. In calo anche le importazioni.

Industria. Dal 2011 senza alcuna espansione

Per quanto riguarda la produzione industriale per rivedere una variazione positiva su base annua bisogna risalire all’agosto del 2011: da ormai 20 rilevazioni consecutive l’Istat non può infatti comunicare un mese di espansione. 

L’indice calcolato dall’Istituto di statistica ha registrato un calo dello 0,3% su base mensile ad aprile, contro il -0,9% (dato rivisto da -0,8%) di marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile la flessione è risultata pari all’1% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali, cioè rispetto all’aprile del 2012, del 4,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro 19), contro il -5,3% di marzo (dato rivisto da -5,2%). Nella media del periodo la produzione è scesa del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono scesi in modo significativo i beni di consumo (-5,8%) , i beni strumentali e i beni intermedi (-4,5% per entrambi). Ha registrato un calo più contenuto l’energia (-2,3%). I settori in crescita sono i quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+10%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,6%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,4%). Il settore che ha registrato in aprile la più ampia variazione negativa è stato quello dell’attività estrattiva (-14,8%). Per la produzione di autoveicoli si registra una flessione tendenziale del 14,3%. Il dato corretto per gli effetti del calendario evidenzia invece una contrazione del 18,1%.

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