ROMA – «La scadenza del 30 giugno per l’Iva nel decreto legge viene differito al 1 ottobre con una copertura di 1 miliardo di euro che è stata individuata». Lo ha precisato il premier Enrico Letta, il quale aggiunge che «il decreto legge andrà in parlamento, nelle commissioni, dove si verificherà l’eventuale ulteriore differimento dell’aumento dell’Iva stesso che ora rimane fissato al 1 ottobre».
Il pacchetto lavoro e il rinvio dell’aumento Iva «sono altri due gol del governo» per i quali il vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano si dice «soddisfatto». In particolare, sull’Iva dice: «Prevengo la possibile obiezione di chi dirà che il rinvio è solo di tre mesi, ricordando che il Parlamento potrà allungare questo termine trovando ulteriori coperture». Ma la notizia, insiste Alfano, è che «il 1 luglio doveva aumentare l’Iva, il 1 luglio non aumenterà. Siccome mancavano 5 giorni, averlo fatto in zona Cesarini significa aver dato un segnale forte a commercianti e consumatori. Non aver consentito l’aumento è un gol in materia fiscale: è una cosa cui tenevamo molto e si è realizzata».
Soddisfazione viene espressa anche dalla Coldiretti: “Il rinvio dell’aumento Iva era atteso per evitare ulteriori effetti depressivi sulle vendite che al dettaglio sono già crollate del 3,5 per cento nel primo quadrimestre dell’anno, con un calo del 2,1 per cento per gli alimentari e del 4,2 per cento per i non alimentari”. Anche per Susanna Camusso aumentare l’Iva “sarebbe un errore perchè in un Paese che ha bisogno di aumentare i consumi e di rilanciare la domanda, non si possono fare interventi che contrastino questa opportunità”. “Ci pare però che si debba uscire da questa stagione che continua a rimbalzare fra Imu e Iva – aggiunge – per decidere invece una significativa redistribuzione dei redditi, bisogna guardare all’abbassamento delle tasse dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, bisogna fare provvedimenti sugli investimenti e la creazione di occupazione, e non continuare ad alleggerire il carico fiscale di chi invece ha molte proprietà e molte rendite».
Rete imprese Italia, ci vuole la cancellazione
“Lo slittamento di tre mesi dell’aumento dell’Iva è un segnale importante che va nella giusta direzione e che testimonia l’impegno del Governo su questo fronte. Questa scelta non deve, tuttavia, ridurre ogni ulteriore sforzo necessario per eliminare definitivamente qualsiasi ipotesi di aumento della pressione fiscale, a cominciare proprio dall’Iva. Questo ulteriore passo in avanti resta, dunque, la priorità perché, in una situazione in cui il perdurare della crisi ha portato famiglie e imprese allo stremo, un eventuale aumento di questa imposta avrebbe ulteriori, gravi effetti recessivi su occupazione, crescita e consumi”: questo il commento del presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, alla decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri di rinviare al 1° ottobre il previsto aumento Iva.
Federconsumatori: “Un semplice rinvio non basta. Ci vuole la cancellazione
“Il rinvio dell’aumento dell’IVA ad ottobre, approvato oggi dal Governo, non ci soddisfa minimamente”, tuona Federconsumatori. “In questo drammatico momento di crisi il mercato è in forte contrazione, come rilevano anche le nostre indagini. Infatti, secondo gli studi dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel biennio 2012-2013 la contrazione dei consumi ha raggiunto il -7,3%, che equivale ad una diminuzione della spesa complessiva pari a circa 52 miliardi di Euro. Un semplice rinvio non risolve alcun problema: la strada giusta è rappresentata dall’eliminazione di ogni ipotesi di aumento dell’IVA”.