Cgil. 150 mila precari a rischio contratto nel settore pubblico

Acque sempre più agitate nella pubblica amministrazione. Dopo il nuovo blocco della contrattazione fino prossimo anno decido   dal governo che riguarda milioni di lavoratori scatta ancora  un allarme che riguarda i precari: dalla fine dell’anno sono a rischio rinnovo circa 150.000 persone.

Sono lavoratori che si occupano di servizi essenziali- afferma Michele Gentile- coordinatore del Dipartimento  del pubblico impiego della Cgil. se non verranno rinnovati scoppierà un doppio problema sociale, per il loro futuro ma anche per i cittadini . Si tratta infatti  di  lavoratori precari per servizi duraturi e questa è la peculiarità del sistema pubblico rispetto a quello privato”.  “ Fino a oggi –prosegue- abbiamo avuto gli stessi servizi pubblici con minor numero di persone e con molti rapporti di lavoro precari che alla loro scadenza determinano la chiusura dei servizi. Questo è inaccettabile e deve finire “ Occorre che il governo vari provvedimenti ad hoc, con grande urgenza, altrimenti chi ha il contratto in scadenza il 31 dicembre e ha superato i tre anni con proroga, dovrà andare a casa lasciando scoperti servizi “stabili” della pubblica amministrazione.

Gentile: riaprire le assunzioni a tempo indeterminato

Nel settore pubblico i contratti a tempo determinato considerati a partire dal 2011 sono 86.467. Allo stesso rischio sono esposti anche i co.co.co e in misura minore i lavoratori interinali (9.346) e per addetti a lavori socialmente utili (17.998). “ il governo- afferma Gentile. deve intervenire con la stessa solerzia” con cui ha prorogato il blocco dei contratti e degli scatti di stipendio”.  Occorre,prosegue il dirigente della Cgil “con la massima urgenza costruire un percorso che riapra le assunzioni a tempo indeterminato con scelte mirate e che riveda lo sblocco dei contratti di lavoro a tempo determinato nonché la chiusura di quell’obbrobrio giuridico rappresentato dai vincitori di concorso che non possono essere assunti.

Blocco degli stipendi. In 5 anni in fumo 4.100 euro

Per quanto riguarda il blocco degli stipendi. la Cgil  afferma che in 5 anni (dal 2010 al 2014) i lavoratori  vedranno andare in fumo complessivamente 4.100 euro. E’ stato dato dal Consiglio dei ministri il via libera definitivo al regolamento che proroga anche al prossimo anno lo stop alla contrattazione e agli automatismi degli stipendi per i dipendenti pubblici.

”In particolare – rileva Gentile -vengono prorogati: il blocco dei trattamenti economici individuali; la riduzione delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri e l’individuazione del limite massimo per i trattamenti economici complessivi spettanti ai titolari di incarichi dirigenziali; il limite massimo e la riduzione dell’ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale; i blocchi riguardanti meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio, le progressioni di carriera comunque denominate del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.”

Presto assunzioni al ministero dei Beni culturali

Un dato positivo viene  dal ministero dei Beni culturali “Stiamo lavorando affinché si creino le condizioni per poter assumere, dopo tanto tempo, il personale necessario”dichiara il ministro Bray. Si tratterà di archeologi, archivisti, bibliotecari ma non solo. Anche per le fondazioni liriche in crisi lavoreremo affinché non resti a casa nessuno” “L’interesse.-conclude- è mantenere i posti di lavoro. Il personale, spiega, verrà riassorbito da Ales ma anche gli enti locali faranno la loro parte”

 

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