Legge di Stabilità. Numeri ancora ballerini, certi i tagli alla sanità. Rischio ticket

ROMA – Enrico Letta è ottimista .A Palazzo Chigi incontra il primo ministro Finlandese ,Jyrki Katainen. Con lui tiene una conferenza stampa e trova il modo di parlare della< legge di stabilità, nella mattinata presentata insieme al ministro Saccomanni al Capo dello Stato.

“L’Italia-annuncia ha i conti in ordine e la legge di stabilità-sottolinea -confermerà che il debito scende, che il deficit scende. Proprio in questo momento l’Italia e’ credibile per chiedere provvedimenti per la crescita”. Già, ma quale<legge di stabilità? “ La vedrete domani. Sarà pluriennale, abbiamo intenzione di intervenire su tre anni, crediamo che ci siano le condizioni per intervenire sul lungo periodo e dare certezze a imprenditori e lavoratori”. Saccomanni è poi partito per il< Lussemburgo dove si svolge la riunione dell’Eurogruppo ed ha annunciato che la legge di stabilità che il governo si appresta a varare avrà, tra le altre cose, anche misure per ”un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, per dare più risorse a favore di progetti quali il contrasto al dissesto idrogeologico e l’edilizia scolastica”. ”I dettagli – ha precisato- – si conosceranno domani,quando si riunirà il consiglio dei ministri per approvare i provvedimenti che dovranno essere poi inviati alla Unione Europea ,ma chiaramente il nostro obiettivo e’ rilanciare la crescita, e ridurre gli oneri fiscali sul lavoro e sulle imprese”. Il provvedimento, inoltre, mira anche a ”ridurre la spesa corrente e rilanciare gli investimenti”.La realtà è che, a poco<meno di 24 ore dalla presentazione del provvedimenti ancora non c’è certezza sui reali contenuti dei documenti.

Siamo ancora alle bozze, di volta in volta smentite dai ministri

Addirittura il ministro Franceschini a tarda ora della sera smentisce le notizie che sono state diffuse, le bozze circolate. “ Si sta ancora lavorando”, afferma. A Napolitano infatti sono state illustrate “linee guida del disegno di legge e di quello sul bilancio dello Stato. Non è un bel vedere, un segnale pieno di incognite che pesano come macigni. A getto continuo le agenzie di stampa diffondono informazioni, forniscono cifre sui tagli, sul cuneo fiscale, sugli investimenti, sulle nuove imposte che poi vengono smentite. Compaiono altri numeri. Esemplare, in senso negativo, le notizie che circolano riguarda la sanità con tagli che potrebbero provocare di nuovo ticket. In questa situazione che non rappresenta certo un belvedere .Guglielmo Epifani interviene cercando di mettere un punto fermo. “ La legge di stabilità sottolinea- è un passaggio decisivo per il futuro del paese” “ bisogna lavorare per la crescita ,chiudere la stagione dei tagli alla sanità”. Le Regioni sono in allarme. Sbotta il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, “si rischiano nuovi ticket, ma si evita di far pagare ai ricchi la tassa sulla casa”. Beatrice Lorenzin, il ministro della Salute, esclude i ticket ma lancia un grido di allarme. “ Con l’entità paventata – dice- il<sistema salterebbe”. Si parlava di tagli per circa 3 miliardi per l’anno prossimo e di un miliardo e mezzo per il 2015. Ora sembra invece che il taglio sia di un miliardo e altrettanto per il 2014 , il 2015 e anche il 2016. I miliardi ballano un po’ troppo, compaiono e scompaiono con grande facilità, tanto da lasciar intendere che quelle cifre sono ancora fasulle.

Cgil. Sistema finanziario spremuto come un limone

Intanto la segretaria nazionale Fp-Cgil, Cecilia Taranto,Massimo Cozza segretario nazionale Fp Cgil-Medici e la segretara nazionale della Cgil , Vera Lamonica, affermano che”il sistema sanitario è stato spremuto come un limone “e auspicano che il Governo Letta smentisca con i fatti la riduzione del finanziamento al sistema sanitario nazionale. Un taglio dall’attuale spesa, dal 7,1% del pil al 6,7% nel 2017, sarebbe devastante per la tenuta dei servizi ai cittadini e per la qualità del lavoro di medici e operatori sanitari. Siamo all’allarme rosso, al limite della sussistenza”. Chiedono, di “scongiurare ulteriori pesanti riduzioni dei livelli essenziali di assistenza, a partire dalla cancellazione dell’aumento dei ticket, che si tradurrebbero in altri 2 miliardi di tagli alla salute”. E le Regioni sono sul piede di guerra Vasco Errani : “ Nuovi tagli sarebbero insopportabili” “ Troveremo un accordo- dice Saccomanni- una soluzione equa per tutti quanti” Ma quale? Vedremo domani E le pensioni? Ancora non si capisce bene se si sblocca il congelamento oppure si interviene con sconti fiscali. Dovrebbe essere prevista l’esclusione del patto di stabilità interno, , “al fine di consentire agli enti locali nel 2014 e 2015 i pagamenti in conto capitale”. Dalla norma si calcolano oneri “sull’indebitamento e sul fabbisogno di 1.000 milioni di euro per l’anno 2014 e di 1.000 milioni per l’anno 2015”: di fatto le maglie del patto dovrebbero essere allargate di 2 miliardi. Nella bozza si legge anche che Regioni ed enti locali non potranno più ricorrere ai derivati. Finora il blocco al ricorso alla finanza derivata era temporaneo, in attesa di un regolamento, ma con la legge di stabilità diventerebbe definitivo. Sala la tassa sulle rendite finanziare dal 20 al 22% per coprire le somme necessarie per ridurre gli oneri fiscali su lavoro e imprese. Si prevedono sgravi all’Irap, sotto forma di deduzioni, sui neo assunti fino a 15 mila euro l’anno per ogni dipendente.

Priorità del Paese la riduzione del cuneo fiscale. Ai lavoratori 150 200 euro netti a metà anno
La riduzione del cuneo fiscale sul lavoro si afferma che resta una priorità per il Paese invocata da sindacati.<Il <ministro Flavio Zanonato afferma che sarà la “spending review, soprattutto con le spese statali” a finanziarlo. L’obiettivo è “arrivare più in alto possibile, 5 miliardi o qualcosa di più”. Stando al testo in circolazione, la detrazione ‘base’ riconosciuta ai lavoratori dipendenti potrebbe salire da un valore di 1.338 a 1.450 euro. Il meccanismo, che prevede una riduzione dello ‘sconto’ in proporzione al reddito, si annulla attorno ai 55.000 euro, mentre rimane immutato lo sconto per chi non supera gli 8.000 euro. Nelle tasche dei lavoratori entrerebbero a metà anno circa 150-200 euro netti. Un po ‘poco per parlare di rilancio dei consumi.< Del tutto insoddisfatti sindacati e Confindustria. Infine la nuova imposta che comunale Si legge in una delle bozze che circola:
 “E’ istituito in tutti i comuni un tributo sui servizi comunali, denominato TRISE che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani (TARI); la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni (TASI)”. L’aliquota di base della Tasi (cioè della tassa sui servizi indivisibili della casa) è fissata all’1 per mille. E’ quanto si legge nella bozza della legge di stabilità. La Tasi è una delle due componenti della nuova Trise, l’altra è la Tari e rappresenta l’imposta sui rifiuti.. Prevista infine la copertura per la Cassa integrazione straordinaria.



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