Una cabina di regia per cambiare la legge di stabilità. Le priorità per il Pd

ROMA – Sono d’accordo con Brunetta e Schifani, ci vuole una cabina di regia per correggere  la legge di Stabilità. Se il tutto deve avvenire a “saldi invariati”, come afferma Franceschini, é evidente che si tratta di una impresa di enorme difficoltà che richiede dosi non comuni di saggezza ed una attenzione esclusiva agli interessi del paese, a partire dalle condizioni dei cittadini più deboli ed esposti alla crisi.

Noi abbiamo individuato precise priorità sulle quali vorremmo confrontarci. In primo luogo occorre concentrare il maggior numero di risorse possibili sulla diminuzione dell’Irpef per i redditi medio bassi. L’attuale riduzione é troppo esigua, anche se va nella giusta direzione. É necessario salvaguardare l’occupazione prorogando i contratti a termine della Pubblica Amministrazione, nei casi di mancata stabilizzazione: misura già contenuta nella Finanziaria del 2012. Sulle pensioni: l’indicizzazione proposta non va bene perché rappresenta un nuovo taglio a carico dei pensionati e perci

ò va mantenuto il meccanismo della legge vigente che rivaluta gli assegni pensionistici fino a sei volte il minimo a partire dal primo gennaio 2014; la salvaguardia prevista nella legge di Stabilità di altri 6.000 lavoratori non risolve minimamente il tema dei cosiddetti esodati e quindi la platea va significativamente ampliata; l’assenza di una misura che consenta di andare in pensione in modo flessibile, come promesso dal ministro Giovannini, non risolvendo il problema della mancanza di gradualità nel sistema pensionistico, ne mantiene una inaccettabile rigidità. A farne le spese sono i lavoratori rimasti senza reddito a seguito della “riforma” di Monti ed i giovani che si vedono bloccato l’accesso al lavoro a causa del brusco innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni. Questi problemi sono ben noti ad Enrico Letta, anche perché si tratta di correzioni previste nel suo discorso programmatico pronunciato alle Camere all’atto dell’insediamento del Governo. Noi chiederemo queste correzioni.

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