Letta mette l’immigrazione al centro del Consiglio d’Europa. Alfano no

ROMA – Il Governo continua a navigare a vista. Mentre Letta nell’aula di Montecitorio annuncia di voler mettere al centro del primo Consiglio europeo dopo la strage di migranti di Lampedusa le politiche dell’immigrazione, il vice premier Angelino Alfano dichiara “che prima di pensare al futuro di tutti gli altri che arrivano in Italia, bisogna pensare al futuro degli italiani”.

Comunque la risoluzione presentata dalla maggioranza nei due rami del Parlamento parte dalla approvazione della relazione che è stata tenuta dal premier.

Il premier Se l’Europa non interviene muore.

Il presidente del Consiglio è intervenuto oggi in aula alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 24 e 25 ottobre 2013, annunciando che è intenzione del Governo di mettere al centro di quello che sarà il primo Consiglio europeo dopo la strage di migranti di Lampedusa proprio le politiche dell’immigrazione. 

L’intenzione annunziata da Letta è quella di ottenere atti immediati. Ha poi ribadito che su Lampedusa “l’Italia si è assunta fino in fondo le proprie responsabilità, prima ancora di ogni intervento europeo.” Ma che ulteriori azioni necessiteranno dell’appoggio dell’Europa.

Letta ha quindi ammonito “Nessuno si illuda che questi siano episodi isolati, sono l’epilogo della fuga dalla miserie, dalla guerra civile, della prospettiva incerta delle Primavere arabe in alcuni casi tradite. L’Europa non può stare a guardare, se lo fa l’Europa muore. L’Europa è stata per troppo tempo distante”

 

La UE appoggia a stretto giro di posta

 

Michele Cercone, portavoce del commissario agli affari interni Cecilia Malmstrom, ha sottolineato come per la Commissione Ue il piano appena presentato dal premier Letta al Parlamento, che indica la strategia sull’immigrazione da presentare al vertice Ue, “converge con le priorità già annunciate dalla Commissione”.

Grandi propositi per il semestre europeo

Il 2014 vedrà l’inizio del semestre dell’Italia alla presidenza europea, e sarà dunque proprio il nostro Paese a condurre le danze nei prossimi mesi.

Ed il nostro primo ministro si chiede “Sono adeguate le attuali politiche dell’immigrazione? Io credo di no, dobbiamo migliorarle. Sarà questo il tema del nostro semestre di presidenza, per far sì che il 2014 sia l’anno in cui entrino nell’agenda le politiche migratorie.

 

Gli altri temi al Consiglio Europeo. Telecomunicazioni, ricerca e unione bancaria

Telecomunicazioni, ricerca e unione bancaria saranno gli altri temi che verranno posti sul tavolo del Consiglio europeo. Sarà compito del meeting discutere, per quanto riguarda le telecomunicazioni, “della creazione di una unione digitale e delle telecomunicazioni. E’ una battaglia per creare occupazione, nei prossimi due anni potremmo avere un milione di posti non coperti nelle telecomunicazioni per mancanza di competenze”. 

Nel campo di ricerca ed innovazione Letta porterà la posizione che “ricerca e innovazione non possono essere sacrificate sull’altare dei soli tagli, è l’unico modo per assicurare crescita. Vogliamo una inversione di tendenza in questo senso. I sacrifici sono accettabili politicamente e socialmente se poi c’è una ricompensa, una prospettiva. Per uscire dalla crisi la strada è questa”. 

Per quanto invece riguarda l’unione bancaria, sull’argomento “è aperta la discussione fra chi vuole un meccanismo intergovernativo con diritti di veto, e chi, come noi, chiede un meccanismo sovranazionale con risorse proprie. Il governo si batterà perché ci sia un chiarimento politico”. Ad ogni modo “i meccanismi adottati devono essere adottati entro aprile, non dovranno slittare in avanti”.

 

Il vicepremier. “ Prima gli italiani”

Sul tema immigrazione è intervenuto stamattina anche il vice premier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ieri era stato contestato durante le esequie dei migranti di Lampedusa. Secondo Alfano bisogna “rendersi conto che l’Italia è un paese accogliente, ma non può accogliere tutti”. Alfano, sottolineando come “l’Italia attraversa un grave momento di difficoltà economica, abbiamo una grande difficoltà ad assicurare un futuro dignitoso agli italiani e per questo ci stiamo battendo. L’accoglienza è un punto fermo, ma altrettanto punto fermo è che non si può accogliere tutti e che prima di pensare al futuro di tutti gli altri che arrivano in Italia, bisogna pensare al futuro degli italiani”. 

Il vice premier ha concluso auspicando che “l’Europa prenda atto che la gran parte dei migranti vogliono andare in Germania, in Austria, in Svezia, e non si può caricare tutto sul paese di primo ingresso come prevede il regolamento di Dublino”. 

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