Aung San Suu Kyi. Commossa ringrazia l’Italia, certa che continuerà a sostenerci

ROMA – Ancora una giornata di grande effetto mediatico, quella che si è tenuta lunedì a Roma dalla leader  birmana Aung San Suu Kyi.

Dopo i riconoscimenti ricevuti in Campidoglio, dal Sindaco Ignazio Marino (Cittadinanza onoraria ndr) nell’unica conferenza stampa programmata, almeno fino ad ora, tra tanti incontri istituzionali al massimo livello, il Nobel della pace è tornata con la mente al suo paese e soprattutto al suo futuro politico e di Governo. Per lei, senza modifiche alla Costituzione, le porte del governo nazionale birmano sono assolutamente sbarrate. Su questo punto, con al fianco il nostro ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha ribadito le sue volontà, che dovrebbero, nei prossimi mesi, avere una evoluzione verso una transizione democratica in vista delle elezioni programmate nel 2015. Intervenendo nella Capitale nel corso della conferenza stampa con la Bonino, il Premio Nobel per la Pace ha ricordato l’obiettivo di “un Paese fondato su valori ed istituzioni democratiche” e ha ribadito la necessità di modifiche alla Carta Costituzionale del suo Paese. Sempre ieri Aung San Suu Kyi è stata ricevuta dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Quirinale e nel Palazzo Apostolico dal Pontefice Francesco.  Alla Camera con la Presidente Boldrini , un incontro bilaterale poi allargato, fra gli altri, al vicepresidente della Camera,Marina Sereni e l presidente della Commisione esteri, Fabrizio Cicchitto

 

Letta. Impegno per una transizione democratica della Birmania

E’ durato, oltre un’ora l’incontro con il Premier Enrico Letta, è evidente che al centro dell’agenda non potevano esserci elementi di proiezione politico-economica, ma l’Italia ha comunque fissato il principio del suo impegno che va nella direzione di una piena transizione democratica di quel Paese. Va detto, inoltre, che il presidente del Consiglio ha espresso tutta la sua gratitudine e quella del nostro Paese nei confronti di Aung San Suu Kyi che “come donna che rappresenta un modello e un simbolo della lotta per la democrazia e la libertà”. Unica proiezione economica concessa è stato l’invito, nella speranza di una piena transizione democratica della Birmania e di una forte leadership della San Suu Kyi, è l’invito formulato da Enrico Letta all’ospite al’Expo del 2015. Invito preso e immediatamente  accettato. Tra i temi che sono infatti al centro dei pensieri della leader birmano, sono le questioni legate all’alimentazione e che rappresentano uno dei principali elementi di dibattito proprio dell’expo 2015.  San Suu Kyi in conferenza stampa  ha dichiaranto di essere rimasta “molto toccata, commossa, per l’accoglienza avuta, spero, sono certa che l’Italia continuerà a sostenerci”. E nel merito dell’incontro con Papa Francedsco ha sottolineato: Il Santo Padre mi ha detto che le emozioni come odio e paura sminuiscono la vita e il valore delle persone. Dobbiamo valorizzare l’amore e la comprensione per migliorare la vita dei popoli”

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