JFK, a quando la verità?

ROMA – Oggi ricorre il cinquantesimo anniversario della morte del più amato presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy. Non sono stati sufficienti tutti questi lunghissimi anni per spazzare via i misteri che avvolgono l’uccisione del trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy,il primo ed unico presidente ad essere stato ucciso nel ventesimo secolo. 

Sono trascorsi 50 anni da quel tragico 22 novembre 1963, quando il 46enne “Jack” venne brutalmente assassinato durante un corteo a Dallas. 

Solo due gli anni di presidenza degli Stati Uniti, segnati da gravi eventi cui far fronte: dai fatti della Baia dei porci alla crisi (in regime di Guerra Fredda) dei missili sovietici su Cuba, dal Vietnam ai diritti civili degli afroamericani. Certamente, per Kennedy, furono due anni di duro lavoro, terminati nel sangue, il suo.

 

LA PRIMA ACCUSA – Dell’assassinio di Kennedy se ne occupò la Commissione Warren, che fu molto sbrigativa nell’emettere il giudizio di colpevolezza. In soli dieci mesi sentenziò che l’unico autore dell’omicidio fosse riconosciuto in Lee Harvey Oswald.  Un uomo, sicuramente dalla personalità ambigua, con una storia di vita travagliata, con un passato in Unione Sovietica. Venne fatto passare, dal Governo e dalla stessa Commissione Warren, come un giovane con la mente imbevuta di un’ideologia marxista che agì da solo; un uomo frustrato dal fatto di non combinare niente di buono nella sua vita, cogliendo, nell’assassinio del Presidente, il suo momento di gloria. 

L’eventuale “momento di gloria” di Oswald, durò solo due giorni perché un tale Jack Ruby – un direttore di night club che si arrangiava tessendo relazioni con mafiosi e poliziotti clienti del suo locale – gli piantò una pallottola nell’addome nei sotterranei della Polizia di Dallas nell’atto del trasferimento di Oswald nel carcere della Contea. Jack Ruby, incarcerato, morì dopo 4 anni per un tumore.

La serie di circostanze oscure, ambivalenti e nascoste, caratterizzano l’intera vicenda dell’uccisione di Kennedy.  Dopo che la Commissione Warren concluse che fu il solo Oswald ad agire, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l’azione di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione.

 

EVENTI DA CHIARIRE – Jim Garrison, Procuratore distrettuale di New Orleans, riaprì il caso nel 1967, accusando un certo Clay Shaw, reo di aver cospirato nell’ambito dell’omicidio del Presidente americano. Basta citare solo alcuni elementi che lo stesso Procuratore Garrison, nel suo libro “JFK Sulle tracce degli assassini”, per capire quale tipo di mistero regna intorno alla morte di Kennedy. Il giorno stesso dell’arresto, Oswald venne sottoposto al test del nitrato, un analisi volta alla ricerca di polvere da sparo. Ebbene, il test ebbe esito negativo, risultando che non avrebbe sparato nelle precedenti 24 ore. Un altro fatto poco chiaro fu che cinque giorni prima dell’assassinio, l’FBI di New Orleans ricevette un telex nel quale si diceva che ci sarebbe stato un attentato al Presidente a Dallas. La notizia non venne passata al Secret Service e sparì dallo schedario dell’FBI di New Orleans. E ancora, il famoso video che riprende la scena dell’uccisione del Presidente, girato dal cittadino Abraham Zapruder venne tenuto nascosto al pubblico e rinchiuso in una cassaforte del settimanale LIFE per 5 anni.  

 

LA SEQUENZA VIDEO – Nella sequenza del video – ricostruita magistralmente dal regista Oliver Stone che si ispirò proprio al libro di Garrison nel suo “JFK – Un caso ancora aperto” – si vede chiaramente che la testa di Kennedy compie violentemente un movimento all’indietro, tipico di chi viene colpito frontalmente e successivamente in avanti, quindi colpito, per la seconda volta da dietro. È questo che fa pensare ad almeno due persone che abbaino sparato, da due angolazioni differenti. 

Questi, sono solo alcuni dei motivi per cui il Procuratore Garrison pensò di riaprire il caso cercando di dimostrare che ci fu un complotto alla base della morte del presidente Kennedy.

BISOGNERA’ ASPETTARE IL 2017 – Il presidente Lyndon Johnson (succeduto a Kennedy) secretò tutti i documenti prodotti dalla Commissione Warren, per 75 anni (cioè fino al 2039). Secondo l’Assassination Records Review Board (il consiglio per il riesame delle prove sull’omicidio), i documenti relativi all’omicidio Kennedy che non siano stati ancora distrutti saranno declassificati e accessibili a partire dal 2017.

La curiosità è tanta, così come tanti sono i misteri ancora da scoperchiare.

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