Primarie, Renzi trionfa. Il Sindaco di Firenze va oltre il 65% dei consensi

Il Pd sconfigge l’antipolitica. Quasi 3 milioni di cittadini al voto

ROMA – II numeri parlano chiaro: Renzi con una percentuale che probabilmente si attesterà oltre il 65%, sarà il nuovo Segretario del Partito Democratico. Quello che però impressiona di più è la partecipazione massiccia al voto che è arrivata a toccare i quasi 3 milioni di partecipanti, che, in tempi di antipolitica, è un dato assolutamente straordinario e fino a ieri imprevedibile. Una sconfitta sonora per tutti coloro, Movimento 5 Stelle su tutti, che avevano dato per ‘bollito’ il Partito Democratico ed il suo appeal, nei confronti del Paese. Quanto agli altri candidati in corsa, grande delusione per Cuperlo, considerato uomo legato all’establishment del Pd, che non riesce neppure a superare il 20% dei consensi, mentre l’eretico Civati, deve accontentarsi, si fa per dire, di un impensabile 13%. Tra i primi a congratularsi con Renzi, è stato il suo competitor più agguerrito Cuperlo, che lo ha chiamato e si è congratulato per il risultato conseguito. In queste ore cambierà probabilmente quasi tutto nella geografia politica del centrosinistra, visto che il Pd, ha incassato in questo turno elettorale, un risultato assolutamente inaspettato e che dovrà ora, saper gestire. Renzi, che ha fiutato l’occasione, ha già puntualizzato quale sarà la sua interpretazione politica nei confronti del Governo Letta e già da domani la partita sarà aperta con la presentazione della sua squadra dirigente di partito. Soddisfazione è stata espressa da Guglielmo Epifani, che ormai, visti i numeri, va definito come Segretario uscente del Pd:

“Bisogna esprimere soddisfazione con grande forza sull’andamento del voto e sulla partecipazione”. Epifani ha sottolineato: “Siamo andati oltre ogni previsione, c’è stata una risposta importante, una grande volontà di partecipazione. Si tratta di un rafforzamento delle nostre ragioni, una grandissima risposta democratica”. Ma nel el corso della giornata è subito emerso come il rischio flop affluenza sarebbe stato superato, viste le tante file registrate, non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli centri. Alle 13 il dato ufficiale fornito dal Pd parlava di quasi un milioni di elettori che si erano recati ai Seggi, tanto che il responsabile organizzativo del partito Davide Zoggia in un tweet, si lasciava andare a previsioni, positive: “Visti i dati del mattino, possiamo arrivare oltre i due milioni. La partecipazione è molto sostenuta. Incrociamo le dita e speriamo che continui questa affluenza”. Poi l’escalation di partecipazione popolare si è fatta ancor più consistente, quando i dati registrati alle 17 hanno fissato a 1.9500.000 i cittadini che avevano espresso il loro voto. “Siamo oltre ogni aspettativa – annunciavano soddisfatti Davide Zoggia e Antonio Funiciello- visto che il dato è relativo alle 17 e intanto sarà anche stato superato”, ha chiarito il responsabile organizzativo. “Si tratta di un grande successo, in alcuni casi abbiamo dovuto mettere a disposizione altre schede perchè erano esaurite”

Tra i candidati, il primo a votare è stato, alle 10:19, è stato Matteo Renzi che ha scherzato con i giornalisti che lo attendevano davanti al suo seggio: “Ho deciso di non votare per Gianni Pittella. La giornata sta andando bene, tanta gente sta andando a votare. Chi arriva primo, vince”, ha detto, per poi aggiungere: “La partita di oggi tra Roma e Fiorentina è la vera sfida”. E a chi gli chiedeva se da domani, con la sua eventuale vittoria, il Pd cambierà marcia, Renzi ha risposto con un semplice “vediamo”. Successivamente su Twitter ha scritto: “Grazie a tutti i volontari che consentono le primarie e ai cittadini che stanno votando. Buon voto! Se non voti, l’Italia non cambia verso”. Visti i sondaggi, meno entusiastico è stato il commento di Gianni Cuperlo: “Da domani il Pd sarà più forte, chiunque vinca. C’è un sentimento che viene dal basso, di riscossa, e io sono veramente felice di questo – ha detto il candidato alla segreteria del Pd – Questa cosa che state vedendo è la prova che siamo un partito vivo, il Paese ha bisogno di noi, di questa grande forza popolare, lo dico con umiltà e orgoglio. E’ una grande giornata per il Partito democratico”. Convinto della possibilità di vincere è stato fino all’ultimo Pippo Civati che, davanti al seggio, ha osservato che “se vinco io c’è un poco di panico. Se vinco io – ha spiegato – è una svolta clamorosa, se vince Cuperlo resta tutto come adesso. Se vince Renzi c’è un po’ di ambiguità”. Così non è stato e da domani, il Pd avrà un volto, e probabilmente una linea politica decisamente diversa rispetto al passato.

 

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