Governo e riforma elettorale: Tutti incontrano tutti, ma siamo solo ai preliminari

ROMA – Tutti incontrano tutti. Letta vede i ministri, esponenti delle maggioranza. Chiede loro anche testi scritti ,indicazioni, proposte per mettere a punto il  nuovo patto di governo. Qualcuno ha già proceduto. Scelta civica si è fatta viva . Ma siamo ancora ai preliminari.

Le date degli incontri non sono state fissate. Sul versante del Pd tutta la giornata ha visto uno stop alle polemiche, allo scontro aperto fra Renzi e Fassina. Il segretario del partito e l’ex vice ministro si sono recati a far visita a Bersani. Hanno fatto in modo di non incontrarsi e ai giornalisti che facevano domande sullo stato dei loro rapporti hanno risposto picche. Erano venuti per incontrare i familiari di Bersani, hanno portato la loro solidarietà, un abbraccio all’ex segretario. Nei prossimi giorni  Renzi  si vedrà con i leader di tutti i partiti. Non c’è un calendario ma il sindaco di Firenze intende dare una accelerata al confronto. Tema centrale, la riforma della legge elettorale per arrivare prima possibile ad una risposta sulle tre proposte che ha inviato nella lettera a tutti i partiti,di maggioranza e di opposizione.

Renzi attende risposte urgenti  dai partiti

Ha dato una specie di sette giorni per avere la ricevuta di ritorno alla raccomandata. Ma è difficile che riesca nell’intento. Da quanto si può ricavare da interviste e dichiarazioni non siamo vicini alla definizione di un proposta sulla quale si possa formare una maggioranza. Da Alfano viene una indicazione di metodo molto chiara: la proposta di riforma della legge elettorale deve essere messa a  punto dai partiti che danno vita alla maggioranza e poi portata al confronto con l’opposizione,Non solo. C’è un interrogativo al quale ancora non viene data risposta: la legge di riforma riguarderà una sola Camera oppure resterà ancora in piedi il Senato. Domanda non di poco conto. Nel primo caso ,dicono esperti, costituzionalisti, non c’ è legge che possa garantire maggioranze certe sia a Montecitorio  che a Palazzo Madama.  Sarebbe necessario perciò mettere in campo la trasformazione del Senato e,in questo caso, si tratta di una riforma costituzionale con tempi lunghi, almeno un anno. A far da sottofondo a questo traffico  la vera questione: la crisi di governo, il voto anticipato, l’abbinamento con le elezioni europee. A chiederlo apertamente Grillo e Berlusconi. Nella maggioranza  Renzi e Alfano  si giocano la partita. Il segretario del Pd giura che non è suo obiettivo mettere in crisi il governo. E c’è chi crede a questa affermazione.Ma si fa notare che le proposte al rialzo di Renzi potrebbero costringere il Nuovo centro destra a tirare i remi in barca.Tutto, insomma è in movimento.La data fatidica è quella in cui si chiude l’ultima finestra, il25 marzo,per un eventuale voto anticipato. Insomma siamo ai preliminari.

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