Archiviazione impeachement di Napolitano. M5S non molla

ROMA –  Dopo le rivelazioni sul libro “Ammazziamo il gattopardo” del giornalista americano Alan Friedman, sul ruolo giocato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella crisi del governo Berlusconi,  il Comitato parlamentare per la messa in stato d’accusa ha votato per l’archiviazione della richiesta di impeachment del Capo dello Stato presentata dal Movimento 5 Stelle. L’istanza è stata ritenuta “manifestamente infondata” con 28 sì.

Per l’archiviazione hanno votato Pd, Ncd, Sel, Scelta Civica, Popolari per l’Italia e Socialisti. Contro i 5 stelle. Forza Italia, invece, non ha partecipato al voto.

Il giornale della City dedica oggi un’intera pagina alle anticipazioni sui contenuti del libro di Friedman nel quale si parla dei colloqui di Napolitano nell’estate 2011 con Mario Monti, che precedono di mesi la nomina dell’allora presidente della Bocconi a premier dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi nel novembre dello stesso anno.

Friedman ricorda ancora che il ruolo avuto da Napolitano è stato apertamente criticato dal «comico diventato politico» Beppe Grillo, che ne ha chiesto l’impeachment. «L’Italia resta profondamente divisa sugli eventi del 2011 e sul ruolo di Napolitano – dice Friedman al termine della sua analisi dal titolo “Monti’s secret summer” (L’estate segreta di Monti) – La discussione sul fatto che Napolitano sia andato oltre i suoi poteri costituzionali durante l’estate e l’autunno del 2011 può essere lasciata agli storici».

Monti conferma i contatti dichiarando che sia assurdo considerarli un’anomalia. «Nell’estate del 2011- ha detto oggi Mario Monti al Tg1 – ho avuto dal Presidente della Repubblica dei segnali: mi aveva fatto capire che, in caso di necessità, dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che venga considerato anomalo che un Presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’alternativa se si dovesse porre un problema».

I capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani affermano:  «Le rivelazioni di Friedman destano forti dubbi sul modo di intendere l’altissima funzione di Presidente della Repubblica da parte di Napolitano» e chiedono urgenti chiarimenti. «Apprendiamo con sgomento – si legge nella nota congiunta – che il Capo dello Stato, già nel giugno del 2011, si attivò per far cadere il governo Berlusconi e sostituirlo con Mario Monti. Lo conferma lo stesso Monti. Le testimonianze fornite da Alan Friedman non lasciano margine a interpretazioni diverse o minimaliste. Tutto questo non può non destare in noi e in ogni sincero democratico forti dubbi sul modo di intendere l’altissima funzione di Presidente della Repubblica da parte di Giorgio Napolitano. Ci domandiamo se sia rispettoso della Costituzione e del voto degli italiani preordinare un governo che stravolgeva il responso delle urne, quando la bufera dello spread doveva ancora abbattersi sul nostro Paese. Chiediamo al Capo dello Stato di condurre innanzitutto verso i propri comportamenti un’operazione verità. Non nascondiamo amarezza e sconcerto, mentre attendiamo urgenti chiarimenti e convincenti spiegazioni».

Ma la risposta del Capo dello Stato rimane la stessa: «Fumo, solo fumo». Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde, in una lettera al Corriere sulle rivelazioni riguardo all’estate 2011, negando che sia stato un «complotto», come accusa Forza Italia. «Mi scuso per aver assorbito spazio prezioso per richiamare quel che tutti dovrebbero ricordare circa i fatti reali che costituiscono la sostanza della storia di un anno tormentato, mentre le confidenze personali e l’interpretazione che si pretende di darne in termini di ‘complotto’ sono fumo, soltanto fumo».

Ma non ci sono solo opinioni negative sul Presidente.

«È inaccettabile l’attacco di queste ore contro il Presidente Napolitano. Al Capo dello Stato, che come sempre anche in quella circostanza agì nell’interesse esclusivo degli italiani, va la più affettuosa solidarietà delle democratiche e dei democratici». Così Matteo Renzi difende il Presidente della Repubblica.

Anche Prodi interviene sull’accaduto. “Siamo proprio una gabbia di matti”. Così Romano Prodi risponde a chi gli chiede un commento in merito alle polemiche scaturite dal libro di Alan Friedman sul Capo dello Stato. “Confermo di avere incontrato Monti – sottolinea Prodi – e di avere avuto un colloquio con lui, di avere pronunciato le esatte parole che lo stesso giornalista mi attribuisce (‘Mario, non puoi far nulla per diventare presidente del Consiglio, se te lo offrono non puoi dire di no per cui una persona più felice di te non ci può essere al mondo ‘, ndr). Ma nel corso di quel colloquio non ci fu alcun riferimento al Presidente Napolitano”.

Grillo insiste: “Napolitano è il problema da rimuovere”. E’ questo il passaggio più significativo del nuovo post del leader M5S sul suo blog, intitolato #napolitanoavita. Dove si parla di archiviazione alla “velocità della luce” della messa in stato d’accusa del presidente e “coraggio dei conigli” di Forza Italia, “uscita dall’aula per non votare”. Grillo insiste: Napolitano abbia “la dignità di dimettersi” perché ” l’Italia non può essere condannata a Napolitano a vita e alle sue originali interpretazioni monarchiche del ruolo di Presidente della Repubblica”. “Napolitano è oggi il problema principale di questo Paese – conclude Grillo -prima viene rimosso, prima l’Italia potrà ripartire”. E Luigi Di Maio, deputato M5S, rincara la dose: “La storia giudicherà i partiti, il Movimento 5 Stelle c’era”.

Ma la battaglia dei 5 Stelle non finisce qui. A caldo, dopo il voto per l’archiviazione, è dura la reazione dei grillini, che sulla pagina Facebook “Senato 5 Stelle” accusano la “casta” di aver liquidato l’impeachment “come se non la riguardasse. Vergognatevi”. “Ma non è finita qui. Vogliamo sapere” è quanto si legge in un tweet del movimento 5Stelle Montecitorio. Infatti, i parlamentari stellati annunciano una raccolta di firme in Parlamento “per chiedere che il caso-Napolitano venga portato in aula in seduta congiunta”.

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