Cottarelli, il tagliatutto. Nel mirino anche vedove, disabili, invalidi e pensioni di guerra

ROMA – L’ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale divenuto sponsor di tagli a più non posso è  uno degli uomini più criticati degli ultimi giorni. Cottarelli è riuscito infatti, con le sue diapositive, a colpire, per ora solo in immagine, il portafogli del ceto medio per i contenuti delle proposte e la sensibilità di una normale persona riguardo  non solo alle proposte ma anche alle motivazioni assurde con le quali si giustificano i tagli. Nel suo mirino non solo i dipendenti pubblici, gli 85 mila esuberi. Nel mirino le vedove, i disabili, gli invalidi, perfino le poche pensioni per i superstiti di guerra. Però buttare sulle spalle del  solo commissario fa dimenticare che il premier è andato in pressing per reperire quei fondi che allo stato non ci sono e  servono  e che, in qualche modo, deve trovare per mantenere le promesse date. Ha detto  che Cottarelli ha presentato un elenco di proposte e che sarà il governo, lui, a decidere quale adottare e presentare al Parlamento.

Renzi non risponde alle richieste dei sindacati  per un urgente confronto 

Nessuna risposta, fino ad ora, alla pressante richiesta di un confronto che gli viene rivolta dalla parti sociali, dai sindacati. Eppure le reazioni dure che sono venute da ogni parte dovrebbe indurre ad aprire un confronto con chi rappresenta milioni di persone. Neppure dalle forze politiche che sostengono la maggioranza, il Pd in primo luogo è venuta una indicazione di apertura nei confronti delle forze sociali.

Le assurde motivazioni date dal commissario

Partiamo dalle motivazioni per cui  Cottarelli propone di tagliare le pensioni. “Una quota elevata delle pensioni- dice-viene risparmiata. Su quasi tutte le classi di reddito il risparmio delle famiglie con pensionati è più elevato delle altre”. E le somme risparmiate- sostiene Cottarelli non aiutano la crescita del Pil. Per cui le tagliamo. Nessuna riflessione arriva però in merito ai trasferimenti dei risparmi dalle nonne pensionate ai nipoti e figli disoccupati, trasferimenti che invece alimentano non solo il Pil ma anche figli e nipoti.

Applicando le stesse motivazioni per quanto riguarda il taglio degli stipendi ai dipendenti pubblici siamo nel campo nell’assurdo. Si tratta di un provvedimento uguale ed opposto a quello sulle pensioni. Da una parte tagli le pensioni tanto vanno a risparmio e quei soldi si possono invece  investire per far aumentare il Pil. Al tempo stesso tagli gli stipendi che invece vanno nel mercato, vengono spesi interamente e fanno aumentare il Pil.

Susanna Camusso: la vecchia logica dei tagli lineari. Bonanni: “sconcertato”

Da Bruxelles, dove partecipa al vertice dei sindacati europei alla vigilia del Consiglio europeo, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso fa sapere che ritiene che i tagli di spesa come annunciati ieri rientrano “nella vecchia logica dei tagli lineari e della compressione della occupazione, con effetti che sarebbero immediati” e preluderebbero al “ritorno in una logica recessiva”. Bonanni, segretario generale della Uil, si dice “ sconcertato”, “ basta con il massacro” e chiede al governo che si sieda al tavolo con i sindacati  

Daita (Cgil). Non ci si può accanire sui disabili

Per la responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita, in merito  capitolo riguardantei l’invalidità afferma: “Bisogna smetterla di accanirsi contro la disabilità. La “svolta buona” che questo governo vuole rappresentare deve partire anche da qui, mettendo fine alla campagna di accanimento contro i disabili. Come tutti i governi che lo hanno preceduto anche questo non brilla per fantasia: ancora una volta si vuole partire dai più deboli e dalle solite battute sui falsi invalidi”.

La Daita sottoline poi come “andrebbe però chiarito, ancora una volta, che l’indennità di accompagnamento è legata all’invalidità e non alla povertà, ecco perché non è legata al reddito”.  E chiede al governo  di cominciare dai più forti e ricordando all’esecutivo che  “la disabilità non è una colpa ma una sfortuna sulla quale nessun politico ha diritto di accanirsi.”

La Uil chiede come sono stati calcolati gli esuberi

Benedetto Attili, segretario generale della Uil Pa, commentando gli 85 mila esuberi nella Pa annunciati dal commissario per la spending review, riflette sul fatto che da una parte “c’è una nota della Funzione pubblica che dice che il lavoro svolto da Cottarelli è stato travisato” mentre dall’altra non è chiaro quali siano stati i procedimenti di calcolo con cui si è arrivati a queste cifre. Sollecita un incontro con il ministro Madia per ”vedere i numeri sui dipendenti in esubero e in base a quale criterio sono stati calcolati”.  “Quel che chiediamo come sindacato -conclude – è avere informazioni preventive sui numeri e poter avviare un confronto”. 

Vendola. Cottarelli propone un “piano Grecia” 

Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà, parlando con i cronisti a Montecitorio,  ricorda che “anche noi avevamo accolto con simpatia un’opera di riparazione sociale nei confronti dei ceti medio-popolari, nei confronti di chi ha sofferto di più in questi anni della crisi. Ma questa opera rischia di finire rapidamente. Il piano Cottarelli potremmo battezzarlo ‘Piano Grecia’”. 

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