Berlusconi perde anche Paolo Bonaiuti. E’ Alfano il nuovo Centrodestra?

E’ ufficiale, dopo 20 anni, l’addio a Forza Italia: “Divergenze politiche e personali”

 

ROMA – Ed alla fine, quello che era solo ufficioso, è diventato ufficiale: Paolo Bonaiuti lascia Forza Italia e si separa soprattutto dall’ex Cavaliere, con il quale aveva condiviso gioie e dolori negli ultimi 20 anni di politiche di governo e d’opposizione con il Centrodestra. Non  è ancora confermato, anche se si da ormai per certo, il suo approdo al Nuovo Centrodestra. Lunedì mattina, infatti, ci sarà un primo incontro con Angelino Alfano, quindi si può dare ormai per scontato il passaggio di un nuovo autorevole pezzo da novanta nel partito dei moderati che stanno disegnando, Alfano, Schifani e molti altri ex protagonisti del corso politico targato, prima Forza Italia, poi Pdl ed ancora, in questi primi mesi del 2014, ancora Forza Italia. L’addio di Bonaiuti con Berlusconi si è consumato con freddezza e con una punta di commozione: “A Silvio Berlusconi – sottolinea infatti Bonaiuti – un augurio dal cuore, con la sincerità e con l’affetto dei 18 anni in cui ho lavorato ogni giorno al suo fianco”

“Lascio Forza Italia. E’ una decisione sofferta ma pienamente motivata, già da tempo, da divergenze politiche e da incomprensioni personali che si sono approfondite nell’ultimo anno”. Poi la puntualizzazione, che è però una conferma del suo passaggio politico nella formazione di Angelino Alfano: “Resto nel centrodestra per dare una mano a una ricomposizione a breve di tutte le forze di quest’area in direzione riformista e moderata”. E mentre alcuni esponenti di spicco degli ‘Azzurri’ berlusconiani tentano di mettere la sordina a quello che, analizzando il ruolo del fuoriuscito in questi ultimi 20  anni, rappresenta un vero e proprio terremoto politico, c’è chi, di fresca nomina reagisce con durezza. A parlare è il nuovo, giovane consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, che gela molti esponenti della nuova Forza Italia che speravano di ricomporre la frattura. Tra questi Paolo Romani e Mara Carfagna, che sia nella giornata di sabato che della festa comandata, hanno tentato di tenere aperta la porta all’ormai ex autorevolissimo e ascoltatissimo consigliere del Presidente. Nulla da fare, ed ecco allora, dopo inutili e disperati tentativi di riconciliazione, l’affondo di Toti: “E’ una vicenda che ha del surreale e del grottesco” – ha esordito Toti davanti a microfoni e telecamere di ‘Domenica live’ su Canale 5 – In questi mesi abbiamo visto molte sfumature di ingratitudine verso Silvio stiamo completando la tavolozza dei colori. Con Paolo Bonaiuti ho avuto un ottimo rapporto e pensavo di averlo ancora, sono andato a fare tutt’altro, francamente tutta questa storia ha del surreale e del grottesco”. Ma Toti ha anche cercato di fissare una barriera con i ‘parenti serpenti’ guidati da Angelino Alfano: “Quando sento parlare del Nuovo Centrodestra come il nuovo che avanza e butto un occhio alla prima fila e vedo Formigoni, Schifani e Cicchitto che stavano in Parlamento quando facevo la prima elementare, mi viene lo sgomento e penso siamo su ‘Scherzi a parte’”. In queste parole, si può leggere tutta l’angoscia di una parte rilevante della destra, come ormai si è caratterizzata la Nuova Forza Italia. Assenti dal ruolo guida esponenti come Bonaiuti, Schifani, naturalmente lo stesso Alfano, ma anche socialisti come l’ex ministro del lavoro Sacconi, o Fabrizio Cicchitto, Forza Italia rischia di restare nella disponibilità piena di esponenti, meno disponibili al confronto e più dediti allo scontro. Questo punto, dopo l’ennesima fuoriuscita, rappresenterà un problema anche per Renzi, che contava sull’equlibrio, almeno sulle riforme, del partito azzurro. Sarà così anche dopo le Europee? Se ci fosse un posizionamento attorno al 33-34% del Pd, una affermazione del Movimento 5 Stelle su Forza Italia sul podio per il secondo posto, ed un forte avanzamento di Ncd e centristi, con percentuali possibili e vicine al 6/7%, Berlusconi, rischierebbe, questa volta davvero e senza alcuna possibilità di rivincita, di finire la sua avventura politica, istituzionale e giudiziaria in malo modo. Se Bonaiuti, uomo avveduto e raramente disponibile agli assalti alla baionetta, ha deciso di lasciare l’ex Cavaliere, è perché ha fiutato qualcosa e nell’avventura della nuova Forza Italia non legge alcuna prospettiva. Berlusconi, probabilmente, questa volta ha sbagliato. La nuova rifondazione azzurra, infatti, trova il consenso solo dei pasdaran populisti e dall’occhio accecato di chi non vede più la possibilità di imporsi democraticamente in un sistema che ha nelle regole il suo fondamento. Ma se Berlusconi vede nero nel suo futuro ed in quello del suo personale partito, parte di rincorsa e viene incoronato Presidente del Nuovo Centro Destra. Le sue parole sono di riconciliazione, ma anche di orgoglio di parte politica: “Oggi nasce un nuovo movimento in modo democratico. Un movimento meritocratico, nazionalistico e federalistico. Un grande movimento politico che ha l’ambizione di cambiare l’Italia. Nel prendere questo incarico – appena eletto al vertice del suo partito – ringrazio tutti coloro che ci hanno creduto da quel mese di novembre”. Il ministro dell’Interno rivendica poi il fatto che Ncd va avanti “con zero contributi statali, tutto il costo di questa manifestazione, per esempio, è interamente sostenuto dai militanti. Sono stati raccolti oltre 1 milione di euro”.

Ed a proposito di prospettive, quelle che probabilmente rischia di non avere Forza Italia, Alfano ha invece una particolare convinzione: ”Questo è movimento politico del futuro. Oggi è una giornata importante, è la domenica delle Palme”. E simbolo di questa giornata, per il neopresidente, deve essere “un ramoscello di ulivo affinché la ricostruzione del Paese non passi dalla guerra ma da un profondo processo di pacificazione. Noi pensiamo positivo”.

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