Senato eleggibile, nuovo scontro in Commissione Affari Costituzionali

Il Senatore Vannino Chiti: “Il Governo non può mettere paletti insuperabili”. Forza Italia pronta a rivedere la sua posizione a favore del Ddl alternativo

 

ROMA – Dopo la fiducia al Governo sul Decreto lavoro, anche se tra mille polemiche, sembrava essersi esaurita una già surriscaldata giornata politica quando dal Senato, sono risuonati altri fuochi d’artificio ed ancora una volta, molti tra i protagonisti che hanno dato fuoco alle polveri, sono del Pd. Tema del ‘confronto’, ancora una volta le riforme istituzionali ed in particolare il nodo legato all’elettività del Senato. In Commissione Affari Costituzionali era presente anche il ministro Maria Elena Boschi, che ha partecipato alla discussione generale. Ma il confronto-scontro era nell’aria, visto che lo stesso Renzia era stato costretto ad ammettere che sull’elettività o meno a Palazzo Madama “non tutto era stato chiarito”. Naturalmente, Forza Italia e le opposizioni, non hanno perso tempo ed hanno soffiato sul fuoco delle polemiche appiccatoi dal partito che detiene la ‘Golden Share’ sul Governo. Forza Italia, con Maurizio Gasparri, apre infatti alla proposta che porterebbe alla modifica del ddl  targato Renzi-Boschi. Donato Bruno, Capogruppo Azzurro in Commissione ha espresso, insieme a Paolo Romani, la disponibilità a una riflessione sull’elezione diretta dei componenti di Palazzo Madama “magari prevedendo una doppia scheda, che possa permettere l’elezione di senatori e Consiglieri regionali”. Forza Italia poi fa comunque sapere che la sua non è affatto una posizione di rottura, anche se il Presidente dei Senatori, Paolo Romani, poi appicca il fuoco proprio sulla parte che divide le componenti del Partito Democratico. “Sul Senato elettivo – affonda il bisturi Romani – è d’accordo buona parte dei gruppi in commissione, anzi mi pare che ci sia la maggioranza in commissione e anche in aula”. Il che significa che potrebbe tornare utile alla bisogna il testo alternativo a quello del Governo, presentato da Vannino Chiti. E proprio quest’ultimo intervenendo in commissione, ha esternato al ministro Boschi la propria amarezza per essere stato accusato di voler bloccare le riforme. “Non si può dire che chi vuole l’elezione diretta dei senatori da parte dei cittadini non vuole le riforme – spiega il senatore Pd -. Se la maggior parte dei parlamentari vuole l’elezione diretta basta assumere questa cosa e le riforme galoppano. Se la maggior parte dei parlamentari non vuole l’elezione diretta, le riforme galoppano lo stesso” . Per Chiti la strada delle riforme va percorsa “coinvolgendo il piu’ ampio arco politico e quindi Forza Italia, maggiore forza d’opposizione, ma non solo. Si deve fare lo stesso con M5S, Sel, Popolari e Ncd”. Il governo, ha poi chiuso il senatore “non può mettere dei paletti insuperabili: sarebbe come offrire con una mano quella stessa convergenza che si svuota con l’altra”.

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