Carabiniere delegato Co.Ce. R. indagato per truffa dalla Procura militare di Napoli

Il militare è all’obbligo di dimora.  La sua iscrizione nel registro degli indagati è stata fatta per i seguenti reati: Truffa e falso in fogli di viaggio

NAPOLI – La Procura della Repubblica presso il tribunale militare di Napoli sta indagando sull’appuntato scelto dei Carabinieri, Emilio Taiani. Si tratta di un membro del Consiglio Centrale di Rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri Co.Ce. R. Campania. Per i vantaggi e i benefit derivanti dalla funzione che si svolge quella dei delegati delle rappresentanze militari potrebbe essere paragonata ad una vita da benestante. Questo soprattutto per l’aspetto economico che deriva dalla liquidazione del trattamento di missione di cui essi godono. Una liquidazione che è del tipo cosiddetto forfettario. Un sistema che prevede una diaria di 110 euro al giorno per vitto, alloggio, oltre  le  spese di viaggio. Spesso però, qualcuno non si accontenta ancora e approfitta dei suoi privilegi e compie anche degli abusi. Però, come diceva Ovidio:  “Omnia sunt hominum tenui pendentia filo. Tutte le cose umane pendono da un tenue filo”. Volendo ricordare con queste parole che non bisogna farsi troppe illusioni sulla sicurezza di cui si gode, perché essa potrebbe mutare facilmente da un momento all’altro e per un qualsiasi evento. E questo potrebbe essere stato il caso del delegato Co. Ce. R. Taiani.

 

A seguito delle indagini condotte per oltre sei mesi dal titolare dell’inchiesta in corso, il Sostituto Procuratore D.ssa Marina Mazzella su delega del Procuratore capo il dott. Lucio Molinari, in data 25 marzo 2011, è stato infatti, disposto nei suoi confronti il provvedimento restrittivo cautelare dell’obbligo di dimora. L’appuntato scelto dei carabinieri ha stabilito la sua dimora nella sua città d’origine, Nocera Superiore (SA). Il militare è stato anche sospeso dal servizio ed ha dovuto lasciare l’incarico che ricopriva  presso il Comando Stazione Carabinieri di Pellezzano (SA). L’iscrizione nel registro degli indagati dell’appuntato scelto Emilio Taiani è stata fatta per i seguenti reati: Truffa e falso in fogli di viaggio. “Pecuniae omnia parent. Tutto obbedisce al denaro”. E’ l’espressione cara a Orazio con la quale voleva evidenziare la forza corruttrice del denaro è di cui, con molta probabilità, è caduto vittima il Taiani. Se il reato ascritto verrà accertato seguirà infatti, il suo rinvio a giudizio. Nel frattempo il 12 marzo scorso è stato notificato al Taiani il decreto ministeriale di nomina all’appuntato scelto CC Michele Fornicola che subentra come delegato COCER al suo posto.

 

Il decreto reca la motivazione che quest’ultimo ‘ha perso i requisiti di legge’. Anche se a quanto risulta la misura cautelare adottata è stata ritenuta indispensabile dal magistrato al fine di evitare in particolare il proseguimento del reato di truffa da parte del delegato Co.Ce.R. dei CC. Segnale tangibile questo che il magistrato ha in mano elementi validi e certi che dimostrano in qualche modo le sue responsabilità. Dalle indagini tuttora in corso, che è bene ribadire sono di fatto un controllo sulla persona e non sull’organismo della rappresentanza, è emerso che l’appuntato scelto abbia abusato dei fogli di viaggio e che gli siano stati pertanto liquidate, impropriamente, somme di denaro per un importo di svariate migliaia di euro. La somma precisa è ancora oggetto di indagine, ma potrebbe superare i diecimila euro. Di fatto il Taiani, secondo quanto appurato finora dal magistrato, avrebbe percepito rimborsi non dovuti. Le indagini svolte dalla Procura della Repubblica presso il tribunale militare di Napoli traggono origine da segnalazioni di natura confidenziali pervenute agli uffici della Procura militare. Indagini che interessano limitatamente, e per ora, la sola annualità 2010. Dopo aver acquisito i fogli di viaggio del delegato del Co.Ce. R. Taiani la Procura ha provveduto all’iscrizione della notizia di reato a carico dello stesso per i reati di truffa e  falso in fogli di viaggio. Il magistrato ha potuto riscontrare che Emilio Taiani nel corso del 2010 ha compiuto abusi per quanto riguarda la durata delle missioni, i pernottamenti, le fatturazioni inerenti alle missioni stesse. In poche parole ha abusato dei benefit di cui godeva per la funzione di delegato Co. Ce. R. dei CC che ricopre fin dal 2006. Arruolatosi nell’Arma a 19 anni Taiani ha prestato servizio presso i Comandi territoriali di Palermo, Civitavecchia, Allumiere, Striano. Tempo fa scriveva sul sito web del Co. Ce. R.: “Conosco bene quali sentimenti di passione animano noi carabinieri, la stima, la fiducia e le aspettative che i cittadini ripongono nella nostra Istituzione. La consapevolezza di tale alto prezzo mi ha portato ad impegnarmi direttamente nella Rappresentanza dei Carabinieri. Già rappresentante del Co.Ba.R. Campania del IX° Mandato, nell’attuale X° Mandato sono stato indicato quale rappresentante del Co.Ce.R. Carabinieri.

 

Gli obiettivi che mi sono posto nell’intraprendere questa entusiasmante esperienza erano molto ambiziosi, ben presto ho fatto i conti con le difficoltà che si incontrano nel raggiungerli, ma oggi con fiducia sono sicuro che la strada intrapresa è quella giusta, sebbene, non illudetevi, il percorso sarà molto lungo”. La notizia che giunge da Napoli riaccende, inconsapevolmente, una grande questione. Sono ormai alcuni anni che il deputato radicale Maurizio Turco , cofondatore del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), e il Segretario del Pdm, Luca Marco Comellini stanno conducendo, in una sorta di lotta contro i mulini a vento, una campagna contro gli abusi delle rappresentanze militari. Una battaglia condotta mediante numerose interrogazioni parlamentari e interventi orali. Alcune di queste relative proprio a presunti illeciti riguardanti fogli di viaggio di alcuni delegati. Interrogazioni,  di cui il primo firmatario è Maurizio Turco, e a seguire poi  le firme di Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci e Elisabetta Zamparutti e a cui il destinatario, il Ministro della difesa, Ignazio La Russa, non ha mai dato risposta. La vicenda oggetto delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica presso il tribunale militare di Napoli in questo momento assume una particolare connotazione sia per la gravità dei fatti oggetto delle indagini, in quanto essi sono stati commessi da un militare appartenente all’Arma dei carabinieri nonché membro di un consiglio centrale della rappresentanza militare, sia per il fatto che questi abusi sono oggetto dell’attenzione e denuncia, da anni ormai, dell’On Turco e di Comellini. Denuncia a cui finora nessuno aveva mai prestato attenzione. Ora però, si spera in una svolta visto che i fatti danno ragione al parlamentare radicale e al Pdm.

Le indagini in corso da parte della Procura militare di Napoli di fatto si affiancano se non intrecciano con l’inchiesta in corso dal 2009 da parte della Procura militare di Roma. Da tutto ciò si evince infatti, che siano in corso gravi comportamenti da parte di un membro di uno dei consigli della rappresentanza militare con particolare riguardo ai cosiddetti fogli di viaggio. Fatto questo che induce a dubitare dell’estraneità di altri militari membri dei consigli della rappresentanza militare a questo tipo di abuso.

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