Jobs act. Camusso boccia Renzi. Il 25 ottobre sciopero, Cisl e Uil si smarcano

ROMA- «Non possiamo che confermare un giudizio negativo del modo di in cui sta svolgendo il dibattito sul lavoro e troviamo tutte le conferme della necessità della manifestazione del 25 ottobre». Così la segretaria della Cgil Susanna Camusso al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi. «Naturalmente – aggiunge – se ci saranno occasioni di incontro parteciperemo ma mi pare non ci sia la volontà di scrivere nuove norme con le organizzazioni sindacali».

Camusso sottolinea che Renzi ha detto che «una volta approvata la delega, potremo incontrare il ministro del Lavoro sui decreti attuattivi. È chiaro che il perimetro di discussione è quello di cui si parla al Senato e che noi non abbiamo condiviso». La sindacalista osserva poi che il vertice di oggi arriva «dopo 7 mesi dall’insediamento del governo» e il premier ha proposto «una carrellata sui provvedimenti in discussione e su alcune voci della legge di stabilità».

Nel frattempo Cisl e Uil si smarcano dalla posizione della Camusso e si dicono non sono disponibili a una manifestazione nazionale unitaria con la Cgil, che sarà in piazza a Roma il 25 ottobre, contro i provvedimenti del Governo, soprattutto quelli sul lavoro.

«Su fisco, sviluppo e soprattutto tasse locali la Cisl ha già indetto manifestazioni nei territori – ha sottolineato il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan – è una battaglia a tutto tondo. Il 18 saremo nelle piazze italiane e incontreremo giovani, lavoratori e pensionati». Il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha invece detto che «siamo convinti che si possa contrastare una politica sbagliata. Occorrono, chiarezza, convinzione, determinazione e tempo. La tecnica di fare un’iniziativa non è per nulla sufficiente. Bisogna avere credibilità».

Condividi sui social

Articoli correlati