Camusso, incontro surreale con governo. Renzi, non trattiamo con i sindacati

Scontro all’incontro di oggi. Allarme spending review, più tasse meno servizi. Sciopero generale in vista

ROMA – “Un incontro ‘surreale'”. E’ questo il commento  di Susanna Camusso, a margine del vertice tra sindacati e governo che si è tenuto oggi sulla Legge di stabilità. “Il problema è che non avevano mandato a discutere. Questa è la sintesi del rispetto che si ha per le parti sociali. E’ surreale”. Tuona la leader della Cgil. Matteo Renzi si è tenuto bene alla larga dell’incontro, che alla fine si è trasformato in un vero e proprio scontro tra le aprti, senza esclusione di colpi. “Il governo non vuole misurarsi”, ha tuonato la segretaria della Cgil.  “Non abbiamo discusso, ma ascoltato la relazione del ministro Padoan. Lo spirito si potrebbe riassumere in  mandateci una mail, il modo di comunicare di questo governo. L’esecutivo non intende, non dico condividere con le parti sociali, ma neanche provare a misurarsi. Questo non ci pare un governo innovatore. E’ sembrato che gli incontri siano solo dei luoghi dove le parti dicono solo quello che pensano, senza reale confronto. Avevamo detto che in assenza di risposte saremmo andati avanti con lo sciopero generale. Mi pare che siamo in assenza di risposte”. E poi ancora la Camusso: “Per la Pubblica amministrazione non c’è solo il non rinnovo del contratto e l’annuncio di un prolungamento del blocco, ma così come sono scritte le norme sulla spending c’è anche il rischio che si traducano in migliaia di posti in meno tra precari delle Province che non verranno confermati, personale Ata, ispettori del lavoro, vigili del fuoco e così via”.

Della stessa opinione anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “Le parti hanno illustrato le rispettive posizioni. Hanno detto che forse non ci perderemo di vista. L’unica cosa certa è che non trattano. Ho capito che non possono farlo, non hanno il mandato”. 

Più moderata la posizione della Cisl. “Non so se sia stato un incontro surreale o normale. Lo valuteremo”, ha  riferito la segretaria della Cisl, Anna Maria Furlan. “Il governo si è riservato di valutare le nostre proposte e abbiamo chiesto di correggere degli ‘svarioni’. Mi auguro che gli approfondimenti siano positivi. Poco di nuovo e molto di vecchio, invece, sul fronte della spending review alle regioni con il rischio che si trasformi in più tasse e meno servizi, quindi la nostra attenzione sarà anche su questo. Il taglio del contributo ai patronati, per esempio”, ha continuato Furlan, “significa stroncare l’attività dei servizi gratuiti per i cittadini. Ci saranno almeno ottomila posti di lavoro a rischio, senza considerare che le attività dei patronati garantiscono 650 milioni di risparmio per lo stato”. 

All’incontro il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha illustrato con un breve intervento la linea del Governo che punta su “crescita e occupazione” . “Le misure della Legge di stabilità per la crescita e l’occupazione,  che noi vogliamo raggiungere attraverso il taglio delle tasse per il lavoro e il sostegno ai redditi bassi, resteranno stabili e avranno un impatto positivo per l’economia”, ha detto Padoan.

Il governo non tratta con i sindacati

Non si fa attendere la risposta di Matteo Renzi, che ospite da Lilli Gruber alla trasmissione Otto e Mezzo replica: “Il governo non tratta con i sindacati. Se qualcuno crede che il governo debba chiedere il permesso ai sindacati, beh si sbaglia”, ribadisce il premier.

E poi: “Trattare cosa? La cosa surreale è che Camusso dica che si deve trattare. Giustissimo che sindacato tratti ma tratta con gli imprenditori per salvare posti di lavoro. Il sindacato non fa trattative con il governo, non chiede permesso, le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento”.

 

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