Cariche e manganellate contro i lavoratori della Ast di Terni. Indignazione e incredulità

ROMA – “Lavoratori picchiati dalla polizia senza un motivo”. Questo è quanto accaduto durante il sit-in degli operai della Ast contro il piano industriale della ThyssenKrupp e questo quanto raccontano gli stessi lavoratori caricati dalle Forze dell’Ordine.

La carica è avvenuta nel momento in cui i lavoratori delle acciaierie ternane, stavano manifestando sotto l’Ambasciata tedesca di Roma, dove una delegazione di 5 operai era stata ricevuta dal portavoce dell’ambasciatore tedesco. “Eravamo davanti all’ambasciata, i poliziotti pensavano che volessimo entrare. Hanno iniziato a manganellare ovunque, non hanno guardato in faccia a nessuno. Abbiamo visto alcune persone con sangue alla testa, non si è capito più nulla. Noi non abbiamo mai fatto nulla di violento, bastava che dicessero di fermarci. Stiamo perdendo il lavoro, non siamo delinquenti” racconta un operaio.

Erano circa 600 i manifestanti che insoddisfatti dell’incontro all’ambasciata hanno poi  deciso di spostarsi in corteo al ministero dello Sviluppo Economico, dove  si sta tuttora tenendo un vertice tra  l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli e  la ministra Federica Guidi. 

“Appena siamo partiti in corteo stiamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch’io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui”. Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, parlando al telefono con un esponente del governo riferisce quanto accaduto davanti all’Ambasciata tedesca. La polizia ha quindi cominciato la violenta carica a suon di manganellate che oltre a raggiungere alcuni lavoratori ha colpito alcuni sindacalisti  in prima fila, tra i quali appunto proprio  Landini e parlamentari (Airaudo). Gianni Venturi, responsabile della Fiom Nazionale per la siderurgia, è stato addirittura colpito alla testa, il sindacalista si è accasciato a terra ed è stato soccorso da un’ambulanza per essere trasportato al Policlinico Umberto I. In tutto sono tre gli operai trasportati in ospedale per contusioni sul corpo e sulla testa.

Successivamente la situazione si è calmata ma il clima è rimasto teso mentre i lavoratori hanno continuato a sfilare con lo slogan “L’operaio non si tocca”. 

Le reazioni tra sdegno e incredulità, la Cgil “il governo faccia chiarezza”

Non si sono ovviamente fatte attendere le reazioni dal mondo sindacale e della politica rispetto a quanto avvenuto, reazioni che vanno dallo sdegno alla condanna più totale. 

Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, ha twittato contro il ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Ambasciata germania riceve operai Ast di terni, le forze dell’ordine italiane li picchiano. Ministro Alfano, la vicenda non finisce qui”. Luigi Di Maio, deputato del Movimento Cinque Stelle e vicepresidente della Camera, ha attaccato il presidente del Consiglio in maniera diretta dichiarando: “Renzi alla Leopolda ha detto agli operai delle acciaierie di Terni che si sarebbe impegnato di più per loro. Intendeva facendoli manganellare come stamattina? Tre di loro sono in ospedale”. E ancora sempre in tweet  il deputato pentastellato, Riccardo Fraccaro scrive: “Operai Ast Terni manganellati per reprimere protesta. Regime renziano massacra diritti per tutelare poteri forti: ordini dall”alto! Vergogna Pd”. Matteo Orfini, presidente del Pd twitta: “In casi cosi” drammatici ci puo” essere tensione, ma i lavoratori dell”Ast vanno ascoltati non caricati”.

«Quanto è accaduto oggi a Roma è un fatto gravissimo, che non si deve più ripetere». Ad affermarlo in una nota è Guglielmo Epifani, esponente del Pd e presidente della commissione Attività Produttive della Camera. «Bisogna accertare le responsabilità e fare in modo che sia garantito il diritto di chi protesta per il proprio lavoro, per l’occupazione», conclude Epifani.

Susanna Camusso dal canto suo ha dichiarato nel corso di un convegno sul piano del lavoro: “Ogni tanto serve tornare con nettezza sul rischio di un paese diviso tra chi si misura con i problemi del lavoro e chi pensa che siamo di fronte ad un mondo carino e che basti solo spargere ottimismo”.  «Vi pare – ha continuato la Camusso –  che parliamo di sciocchezze ed affermazioni false mentre ci sono lavoratori Ast picchiati dalla polizia? Parliamo di come si crea lavoro. Metà del Paese sta sempre peggio e se ci sono persone che manifestano ci sono cariche. C’è una questione sociale in questo Paese. Si parli di questo. Invece sulle questioni di merito non si risponde mai».

«Siamo in un paese in cui le vertenze si moltiplicano e non si riesce a dare risposte a nessuno e se vengono a manifestare ci sono le cariche della polizia», accusa ancora Camusso tornando a criticare l’immobilismo del governo. E «qualche parlamentare, in tv, non ha una idea che sia una di come rispondere a queste emergenze mentre in questo Paese c’è una questione sociale aperta», prosegue. «E invece il governo sulle questioni di merito non risponde mai», aggiunge, evidenziando che, anzi, «il dibattito politico si attorciglia intorno a sciocchezze e affermazioni false». «Ci sono i lavoratori della Ast picchiati dalla polizia, ci sono lavoratori che stanno rischiando il posto di lavoro e manifestano per mantenere questo posto… parliamo delle cose che servono in questo Paese non di schiocchezze», dice ancora rispondendo così direttamente alle critiche che l’eurodeputata Pd Pina Picerno le aveva indirizzato dopo le affermazioni di Camusso sul premier e i poteri forti. 

Infine in una nota del sindacato di Corso d’Italia si legge: La Cgil denuncia con forza e sdegno le cariche della polizia sugli operai della Ast e di diversi dirigenti sindacali, avvenute oggi a Roma nel corso di una pacifica protesta dei lavoratori delle acciaierie ternane, coinvolti in una difficile vertenza, ed esprime piena vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in piazza, specie nei confronti di coloro che sono stati violentemente caricati dalle forze dell’ordine”. “Per accertarsi dello stato di salute dei lavoratori e dirigenti colpiti oggi – prosegue la nota -, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, si è recata in queste ore nell’ospedale Policlino Umberto I di Roma dove sono stati ricoverati. Allo stesso tempo il segretario generale ha telefonato al ministro degli Interni, Angelino Alfano, per chiedere conto di quanto avvenuto oggi. Il governo, infatti, deve rispondere pubblicamente dei fatti di oggi e convocare il Comitato permanente per l”ordine e la sicurezza pubblica per dare esplicite indicazioni di attenzione e rispetto”. Per la Cgil, conclude la nota, “molteplici sono le vertenze aperte senza soluzioni e in una situazione così drammatica, in un paese che non riesce a interrompere la caduta in una spirale di crisi, quanto registrato oggi in piazza è di una gravità inaudita. Il governo faccia al più presto chiarezza”.

“L’unica mediazione possibile – dice Mario Ghini, Segretario nazionale della Uilm – è che la ThyssenKrupp cambi il piano industriale, ritiri tutte le procedure unilaterali che ha avanzato finora, provveda immediatamente al pagamento degli stipendi, speriamo che il Governo lo dica forte e chiaro al management dell’azienda.

La Questura di Roma smentisce l’accaduto

Nel frattempo arriva la giustificazione della Questura di Roma  che in una note dice: «Non c’è stata nessuna carica, ma un’azione di contenimento quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti per andare verso la stazione Termini». Gli operai denunciano «cariche» e di essere stati «violentemente manganellati». Per la Questura «sono stati i manifestanti ad andare verso il cordone degli agenti che li hanno dovuti contenere». 

E’ in corso, dalle ore 16.15, una informativa urgente del Governo sugli sviluppi della vicenda delle acciaierie AST di Terni.

 

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