TUNISI – La nave crociera della Costa ha lasciato questa notte il porto di Tunisi. A bordo mancavano 13 persone vittime dell’attacco terroristico al Museo Bardo di Tunisi, rivendicato dall’Isis.
Nel frattempo il il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, informa che gli italiani uccisi sarebbero 4. La poca certezza è data dal fatto che la zona in cui e’ avvenuta l’attentato e’ sotto il controllo delle autorita’ tunisine, le quali per tutta la notte hanno lavorato all’identificazione dei morti e dei feriti. “Noi ci si siamo basati sulle informazioni delle autorita’ tunisine che ieri hanno parlato di quattro vittime italiane, in realta’ delle quattro persone indicate due non sono morte ma ferite, pero’ ci sono due dispersi”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. “Però”, ha aggiunto il ministro, “l’identificazione la faremo alla fine quanto saranno tutti accertati”.
Gentiloni ha aggiunto che “quello del terrorismo è un problema con il quale conviveremo nei prossimi anni, ma lo dobbiamo fare senza isterismi e senza sacrificare le nostre libertà”. E poi: “Certamente nei confronti del terrorismo combattiamo in tante forme da tanto tempo. Ma dire che il Paese si deve sentire in guerra, questo penso di no. Il nostro è un Paese sicuro, in allerta di fronte alle minacce terroristiche, ha aggiunto il ministro, precisando che tecnicamente siamo in fase di pre-massima allerta, perché non si hanno notizie specifiche di minacce specifiche contro l’Italia”.
A Tunisi intanto rimane la massima allerta. “L’attacco al Museo del Bardo di Tunisi “e’ anche un attacco alla sicurezza della Libia, essendo i due Paesi strettamente legati”, ha affermato il premier libico riconosciuto dalla comunita’ internazionale, Abdullah al Thani, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente tunisino, Beji Caid Essebsi. Al Thani ha chiamato il Capo dello Stato tunisino a cui ha porto le condoglianze dichiarando di essere vicino “al popolo tunisino” e ha assicurato la collaborazione del suo Paese “contro ogni forma di terrorismo”. “La sicurezza e la stabilita’ della Tunisia incidono anche sulla nostra sicurezza”, ha aggiunto al Thani.