Grecia. Banche avide, scattano nuove proteste contro Fmi e Ue

ATENE – Ormai sembra lontanissimo l’accordo con la Grecia. Accordo fin troppo discutibile che a detta di molti esperti non risolleverà affatto le sorti del Paese dalla crisi economica in cui è precipitato.

“Il rischio di un fallimento della Grecia cresce di giorno in giorno”,  ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, parlando a Londra. I rischi di uno scenario del genere non sono contenibili meglio di quanto lo fossero in passato, “e dunque non andrebbero sottovalutati”. 

Nel frattempo i sindacati greci hanno programmato proteste ad Atene e in altre città del Paese, per protestare contro i nuovi tagli reclamati dai creditori internazionali. Un piccolo gruppo di attivisti di Pame, un’associazione di categoria filocomunista, hanno occupato questa mattina presto la sede del ministero delle Finanze, ammainando la bandiera dell’Unione europea e dispiegando un enorme striscione dove c’era scritto che i greci “hanno sanguinato abbastanza”. “Abbiamo sanguinato abbastanza, abbiamo pagato abbastanza”, recitava lo striscione, che mostrava il premier di sinistra Alexis Tsipras al fianco dei suoi predecessori riformisti, il socialista George Papandreou e il conservatore Antonis Samaras. Pame  e Adedy (il sindacato del pubblico impiego) hanno organizzato proteste ad Atene, Salonicco e altre città, dopo che sono emerse indiscrezioni sui nuovi tagli che dovrebbe rendere necessari l’accordo per un nuovo prestito che il governo è vicino a chiudere.  Tsipras incontrerà il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, giovedì a Bruxelles, dopo aver concordato con i leader di Francia e Germania di intensificare goi sforzi per un piano di salvataggio che escluda un default di Atene.

Ma questo a parole, visto che lo stesso Juncker afferma: ”la gente sta diventando impaziente e anch”io”.  Usando  una metafora, il presidente dell’esecutivo Ue ha detto che “dobbiamo tirare la mucca fuori dal ghiaccio, ma si scivola molto. E noi  proviamo ancora a spingere”.

Angela Merkel dal canto suo spera che ora si possano fare i necessari progressi” ma “ogni giorno conta”.  “La Grecia nei prossimi giorni lavorerà intensamente e a tutto vapore con le tre istituzioni per provare a chiarire tutte le questioni in sospeso” ha aggiunto Merkel che ieri sera ha incontrato il premier Tsipras in un mini vertice col presidente francese Francois Hollande.

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