Immigrazione. Renzi parla di un piano B. L’Europa al bivio

ROMA –  Matteo renzi, anche se un po’ tardivamente, alza la voce e tira in ballo un “”piano B””  sull’immigrazione, se l’Europa non dimostrerà la dovuta solidarietà. 

“Le risposte che l’Europa sta dando sono insufficienti”, ha detto il premier in vista del vertice europeo del 25 e 26 giugno, durante il quale “la nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore”.Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in mattinata, ha confermato le parole di Renzi, ha fatto sapere di non potere rivelare in cosa consista il piano B annunciato da Renzi, ma che l’Europa, se non risponderà alle richieste, si troverà davanti “un’Italia diversa”.

Quindi Alfano ha invocato “un meccanismo automatico per distribuire gli immigrati in Europa quando arrivano qui” e avvisato che “quello che accade a Ventimiglia è l’antipasto di quello che accadrebbe se si chiudesse Schengen”.A volere dettare la linea è stato poi nel primo pomeriggio il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il quale, dopo le posizioni assunte nei giorni scorsi in materia di immigrazione non ha esitato a dire che la strategia del premier sarà “inefficace” se non si fermeranno le partenze dalle coste africane: “Renzi prenda l’Aereo e vada all’Onu” per chiedere “la convocazione immediata del consiglio di sicurezza” e convincere Ban Ki-moon a fare intervenire i Caschi blu per l’allestimento di campi profughi in Libia. 

Nel frattempo la situazione a Ventimiglia è tesa. Al confine sono arrivati i neofascisti francesi a dar man forte alle politiche francesi, che sembrano ignorare completamente il ruolo che gioca l’Europa in questa partita. Partita che dovrebbe vedere in egual misura coinvolti gli stati membri, le regole e i valori a cui si sono ispirati. 

Ma questa scelta la Francia l’ha di fatta abdicata, preferendo gli egoismi nazionalisti e gli interessi economici. Altro che trattato di Schengen. In questo delicato e triste frangente ci si rende conto della fragilità di questa Europa smemorata, che ha creato un mostro economico capace di dilaniare le fasce più deboli in casa loro e creando distruzione e miseria fuori dai loro confini. Insomma, dove sono le strategie europee? Siamo proprio a un bivio. Un bivio molto pericoloso.

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