Not in my name, la condanna al terrorismo dei musulmani italiani. LE FOTO

Foto di Aldo Feroce

Foto di Aldo Feroce

ROMA – ‘Not in my name’: con questo slogan si è svolto oggi la manifestazionbe dei musulmani italiani. Da Roma a Milano sono scesi in piazza e all’unisono hanno condannato, senza se e senza ma, il terrorismo e l’assassinio in nome di Allah.

La condanna decisa e senza appello ad ogni ‘forma di morte e terrorismo nel nome di Dio’ è venuta unanime, dal mondo islamico italiano che si è ritrovato in piazza dei Santi Apostoli di Roma, che ha riunito, malgrado la pioggia battente sulla Capitale, centinaia di persone, sia di fede islamica che non.

‘Oggi, da questa piazza, parte un messaggio chiaro e netto: il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome di Allah. Da Roma vogliamo esprimere il senso di lutto che abbraccia tutto il mondo dopo le stragi di Parigi e del Mali’: ha affermato il segretario generale del Centro islamico italiano, Abdellah Redouane, intervenuto dal palco della manifestazione, allestito in piazza dei Santi Apostoli, tra imponenti misure di sicurezza. Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, ha voluto ringraziare la piazza ‘per condividere insieme – ha detto – il ‘no’ al terrore e il ‘sì’ alla pace.

Ci sentiamo – ha aggiunto – parte integrante della comunità italiana e ci sentiamo, oggi più che mai, uniti per vincere questo cancro dell’umanità ma lottando insieme sennò avranno vinto loro’.L’imam Yaia Pallavicini, vicepresidente del Coreii (Comunità religiose islamiche italiane), ha spiegato: ‘Siamo qui per segnalare in modo chiaro e inequivocabile la nostra preoccupazione, accanto al popolo italiano, per ciò che sta avvenendo e ribadire che tutto ciò che sta avvenendo non ha senso. La comunità islamica italiana è inorridita e preoccupata’. Malgrado la pioggia che, a tratti, cade battente sulla Capitale musulmani e non si sono radunati per dire il loro ‘no’ alla violenza omicida dell’Isis e dei terroristi. Una grande scritta: ‘Musulmani d’Italia. Not in my name. No al terrorismo’ fa da sfondo agli interventi che, per circa due ore, si sono susseguiti dal palco.Durante la manifestazione, si è formato, quasi spontaneamente, un piccolo corteo all’interno di piazza Santi Apostoli: ‘Solidarietà al popolo francese. No al terrorismo in nome di Dio’. A guidarlo uno striscione: ‘Coordinamento delle associazioni islamiche del Lazio’. Un altro striscione reca scritto: ‘La comunità islamica di Centocelle condanna gli attentati di Parigi’. Dall’improvvisato corteo si è alzato spontaneo un grido: ‘Non ci stiamo, non ci stiamo’ e ‘viva l’Italia, viva l’Italia’.

‘I musulmani che risiedono in Italia sono cittadini che desiderano contribuire, insieme a tutti, alla costruzione di un futuro migliore per sé e per i propri figli’: a piazza Santi Apostoli è intervenuto anche il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e ha invitato tutti a dissociare con forza le religioni dal terrorismo ricordando che ‘nessuna guerra è santa, solo la pace è santa’.

Anche la comunità islamica milanese e della Lombardia è scesa in piazza a piazza San Babila per condannare gli attacchi terroristici di Parigi e ogni forma di violenza, una manifestazione indetta dal Caim, Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, da Partecipazione e spiritualità musulmana e dai Giovani musulmani d’Italia, a cui si sono unite 87 associazioni islamiche del territorio. Centinaia di persone hanno manifestato con cartelli e slogan in mano: tra loro gente di tutte le età, famiglie con bambini con i cartelli in mano, ragazze e donne velate, soprattutto uomini. Presente anche il presidente dell’Istituto culturale islamico di viale Jenner a Milano Abdel Hamid Shaari. Nei cartelli ‘No alla violenza’, ‘L’Islam è pace’, ‘Il terrorismo non ha religione’, ‘L’Isis non è Islam’ e una citazione del Corano ‘chiunque uccida un uomo è come se avesse ucciso l’intera umanità’. Lo slogan più diffuso: ‘No al terrorismo, sì alle moschee’, insieme a ‘Non in mio nome – Not in my name’, che è anche l’hashtag della manifestazione.

L’iniziativa dei musulmani d’Italia era attesa da molti e ha incontrato il sostegno e anche il grazie di molti esponenti politici. ‘Io credo che questa sia una giornata storica per il nostro paese, per l’Islam italiano che finalmente decide di scendere in piazza unito, senza differenze, e anche per la risposta delle istituzioni, del presidente Mattarella, dei presidenti Grasso e Boldrini’: ha dichiarato, il deputato del Pd Khalid Chaouki, finito sotto scorta dopo pesanti minacce ricevute, che ha preso parte alla manifestazione a Roma, sottolineando. ‘Non possiamo – ha sottolineato Chaouki – lasciare spazio all’estremismo, al fondamentalismo. Qui ci sono imam, giovani, famiglie, che dicono tutti insieme che non possiamo rinunciare alla nostra libertà per questi assassini’.

La manifestazione è stata sostenuta dalle più alte cariche dello Stato, in primis il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio al segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia, Abdellah Redouane: ‘La prospettiva della guerra di religione o di civiltà non ci appartiene, e anzi va respinta con forza dall’Europa’.Ai manifestanti riuniti sotto lo slogan ‘Not in my name’ il presidente della Repubblica ha rivolto il suo ringraziamento: ‘Rendere pubblici i vostri sentimenti di fraternità, e al tempo stesso di condanna di ogni forma di violenza compiuta in nome di Dio, o di presunti valori religiosi, in qualunque Paese o continente si manifesti, è un elemento che rafforza la nostra comune convivenza. Non possiamo accettare che le fedi vengano strumentalizzate e piegate da strategie disumane, che producono odio e cercano di spezzare le reti del vivere insieme e del dialogo’.E dalle piazze, dalle persone, forse è arrivato il messaggio più chiaro, lo ha lanciato da Roma una giovane musulmana, con i capelli raccolti e il capo coperto da un velo leggero, colorato, che in prima fila ha urlato con tutta se stessa il suo no al terrorismo: ‘No Isis, no Isis, se volete attaccarci troverete noi per primi, troverete me, sono io a difendere l’Italia e da qui non me ne vado’.

Foto di Aldo Feroce 

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Foto di Filippo M. Gianfelice

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