Il 3 ottobre istituita la Giornata per le vittime dell’immigrazione

ROMA – Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl che istituisce il 3 ottobre quale Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.

I sì sono stati 143, 9 no e 69 astensioni.Il ddl, nato per iniziativa del Comitato 3 ottobre, costituito da migranti all’indomani della tragedia di Lampedusa, istituisce la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione per ricordare il naufragio – avvenuto il 3 ottobre 2013 – nel quale morirono 366 migranti.Nelle dichiarazioni di voto, si legge nel comunicato del Senato, Francesco Bruni (CoR) ha annunciato l’astensione per sottolineare che “restano irrisolte le questioni fondamentali di una politica europea dell’immigrazione e di un sistema efficiente di accoglienza”. Carlo Giovanardi (Gal) ha motivato il mancato sostegno al ddl con “il rifiuto della maggioranza di estendere la commemorazione alle vittime dell’emigrazione italiana”. Anche il senatore di Fi Antonio D’Alì ha evidenziato che “il ddl istituisce una giornata del ricordo dimezzata”. Vito Crimi (M5S) ha rilevato che la legge è “inutile, ipocrita e propagandistica: consente a chi è responsabile di speculazioni sull’accoglienza, e di operazioni belliche che alimentano i flussi migratori, di lavarsi la coscienza”.

Il senatore della Lega Roberto Calderoli ha annunciato voto contrario: “Sono già state istituite 252 giornate celebrative, l’iniziativa appare dunque inflazionata, ipocrita e offensiva. Bisogna prendere atto che la politica europea dell’immigrazione è fallita: la maggioranza degli Stati membri ha sospeso Schengen o ha bloccato le frontiere; il Consiglio europeo sta trattando finanziamenti di sei miliardi per confinare gli immigrati in Turchia, un Paese che non rispetta i diritti fondamentali e sostiene Isis”.I senatori Luis Alberto Orellana (Aut), Loredana De Petris (SI-SEL), Bruno Mancuso (AP) e Doris Lo Moro (PD) hanno annunciato voto favorevole, esprimendo “preoccupazione e inquietudine per un’Europa in cui si erigono nuovi muri e prosperano egoismi, xenofobia, indifferenza verso chi fugge da guerra e miseria. Anziché lasciare sole l’Italia e la Grecia a gestire l’ondata migratoria, l’Unione dovrebbe ritrovare una spinta solidaristica e onorare l’impegno a rivedere il trattato di Dublino, prevedendo quote proporzionali per l’asilo”.

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