Brexit, la Gran Bretagna fuori dall’UE.Dimissioni di Cameron

LONDRA – Nessuno se lo sarebbe aspettato, invece come un fulmine a ciel sereno gli inglesi hanno deciso di uscire dall’Unione Europea. Il 52% ha votato infatti la sua contrarietà a rimanere nella UE. 

Esultano gli euroscettici, crollano le borse mentre James Cameron annuncia le dimissioni. ”Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell’indipendenza per il nostro Paese. E’ l’alba di un Regno Unito indipendente”, ha detto il leader dell’Ukip Nigel Farage. “E’ arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”. Insomma, una vera liberazione per alcuni un dramma per altri.

Ma vediamo nel dettaglio. ll ‘Leave’ vince in Gallesconquistando 854.572 voti contro le 772.347 preferenze date al ‘remain’. In Scozia,nel referendum sulla Brexit, ha vinto il ‘Remain’ con 1.661.191 voti contro i 1.018.322 andati al ‘Leave’ a fronte di un’affluenza del 67,2%: Glasgow, la grande città portuale scozzese, vota al 66,6% per Remain, contro il 33,4% di Leave e Edimburgo, vota a favore della permanenza nell’Unione Europea con una percentuale del 74,4% contro il 25,6% di Leave.  In Irlanda del Nord, nel referendum sulla Brexit, ha vinto il ‘Remain’con 440.437 voti contro i 349.442 andati al ‘Leave’ a fronte di un’affluenza del 62,9%.

Contraria alla Ue la maggioritaria Inghilterra (esclusa quasi tutta Londra) con quasi il 60% di voti pro-Brexit. A Manchester fronte filo-Ue con un 60% di suffragi per Remain. Nella città industriale di Sunderland, sulla costa del nord-est dell’Inghilterra, Leave ha vinto con 82.394 voti (61,3%) contro i 51.930 voti (38,7%) per Remain. A Newcastle, città nel nord-est dell’Inghilterra, il ‘Remain’ ha vinto, ma di misura: 50,7% contro il 49,3% dei voti per il ‘Leave’, con uno scarto di appena 2.000 voti in una città in cui hanno votato in 129 mila. Gibilterra ha scelto il Remain con una percentuale del 95,9% e un 4,1% per il Leave. L’affluenza alle urne nel territorio a sud della Spagna è dell’84%. Leave ha vinto anche a Swindon , nella contea del Wiltshire, nel ricco sud-ovest dell’Inghilterra, con una percentuale del 55% contro il 45% di Remain. Oxford non tradisce l’Europa: la celebre città universitaria inglese porta in dote il 70,3% dei suoi voti al fronte di Remain nel referendum britannico sull’Ue contro il 29,7 di Leave. Anche Cambridge, dopo Oxford, vota in favore del fronte filo-Ue di Remain con oltre il 74% dei suffragi. La città di Liverpool, nel nord-ovest dell’Inghilterra che diede i natali ai Beatles, ha votato per il Remain, che ha vinto col 58% dei voti contro il 42% dei Leave.

Il voto a Londra – Il ‘Remain’ a Londra è al 69% mentre il ‘Leave’ si ferma al 31%. E la scelta di restare in Europa, ad esempio, prevale nell’aristocratico quartiere di Hammersmith & Fulham, dove il ‘Remain’ trionfa al 70% mentre il ‘Leave’ si ferma al 30% mentre in due quartieri popolari dell’East End di Londra, Barking e Dagenham, compresi in una stessa circoscrizione, hanno segnato la vittoria al Leave con una proporzione del 62% contro il 38%. A Watford, sobborgo nel nord-est di Londra, il Leave ha vinto per soli 252 voti rispetto ai 23.167 del Remain mentre a Islington, nel collegio blindato del leader del Labour, Jeremy Corbyn, Remain si attesta attorno al 66% dei voti. l voto nel municipio della City of London è per il 75% per il Remaincontro il 25% per il Leave. Remain ha vinto con il 78% contro il 22% a Hackney, popoloso quartiere nell’East End.

Insomma è palese che le classi più povere abbiano votato per uscire dalla UE. 

Nel frattempo la sterlina crolla ai minimi storici, la borsa pure. Uno tsunami.  Piazza Affari  segna un ribasso teorico di oltre il 14%, Francoforte perde il 10%, Londra l’8% come Parigi. In mattinata Tokyo ha perso il 7,92% archiviando la peggior seduta dall’incidente nucleare di Fukishima. Per evitare danni maggiori, il Giappone ha deciso l’applicazione del ‘circuit breaker’, il dispositivo che inibisce le funzioni di immissione e modifica degli ordini, limitando i ribassi troppo elevati. Un meccanismo che potrebbe essere utilizzato anche da Borsa italiana che sarebbe pronta a restringere la forchetta di oscillazione dei titoli, per contenere il flusso di vendite.

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