Tav. Ancora polvere negli occhi. Dubbi e incertezze tra violenza, infiltrati e contraddizioni

ROMA – Sono ripresi questa mattina i lavori nel cantiere della Maddalena in Val Susa dopo la giornata di ieri (domenica 3 luglio, ndr) fatta di duri scontri tra manifestanti e Forze dell’ordine. Numeri e cronaca sono ampiamente riportati dai media. Occorre invece capire cosa è accaduto e cosa comporterà tutto questo. Si è parlato di “infiltrati”, dei famosi black-block. Le parole del movimento No TAV sono forse ben chiare e lasciano aperta una riflessione sulle dinamiche avvenute e che potranno avvenire.

“Da fuori valle sono arrivati qualche decina di pullman – scrive il Comitato di Avigliana ‘Spinta dal basso’ – dall’estero qualche macchina di francesi dalla Savoia, anch’essi anti-tav e appartenenti per lo più a gruppi autonomisti. Tedeschi, inglesi e spagnoli devono averli visti i poliziotti, magari dall’elicottero”.

E’ importante capire il modo in cui si affronta il tema della violenza. Sotto accusa il popolare comico Grillo, il quale ha espresso parole di sicuro effetto che lodavano gli eroi che manifestavano. La spiegazione dello Stesso è immancabilmente venuta oggi attraverso il suo Blog. “Ieri ho chiamato eroi i valsusini che manifestavano pacificamente, come fanno da anni, per il loro territorio. Sono il primo a condannare e a voler sapere chi sono i black bloc annunciati dai media da giorni”. Già, i black-block, quelli che, per capirci, tanti dubbi hanno sollevato in passato. Ricordiamo il G8 di Genova su tutti. Così come altri episodi dove c’è stata violenza e ambiguità. Quando si parla di infiltrati forse dovremo essere tutti un po’ più cauti, sia dalla parte dell’informazione che da quella istituzionale. Siamo di fronte ad una violenza che non è ascrivibile ad una sola parte. Una carica di forze dell’ordine a suon di manganelli e lacrimogeni non può essere citata come semplice invito al buonsenso. Al coro si è aggiunto l’attivissimo sindaco di Firenze Matteo Renzi, che dopo aver criticato aspramente Grillo, si lancia in una serie di considerazioni sul no alla violenza. “Si possono fare tutte le riflessioni culturali e politiche” che si vogliono, ma solo “dopo avere chiarito da che parte si sta sulla violenza. Qui non c’è un convegno, una tavola rotonda o una discussione, qui -sottolinea Renzi-c’è gente che ha rischiato la vita per andare, appunto, a difendere lo Stato. Prima si dice ‘grazie’ a loro, poi si discute della TAV”.  Già, ma quando e come si discute sulla TAV?  I Cittadini della Val Susa non possono avere il diritto di esprimere le loro contrarietà tra l’altro motivata da tempo con elementi di pericolo per la salute e disagi profondi per l’intera Valle?  

Nella discussione Renzi rilancia con sicurezza. “Quando le amministrazioni decidono, ci sono le garanzie ambientali e tutti i passaggi democratici, ad un certo punto bisogna fare le cose, altrimenti diventiamo il Paese dei ritardi.”  

Forse dovrebbe essere questo il punto di richiamo e di ulteriore approfondimento da parte del governo e delle istituzioni. I Cittadini della Val Susa hanno ben altra visione e conoscenza riguardo a questo. Perché non approfondire?  Ricordiamo che alle riunioni convocate dall’esecutivo governativo sono stati invitati più volte i soli sindaci favorevoli al progetto. Si può parlare di franca e aperta discussione in questo contesto? Le domande sono molte e mirano solo a capire e invitano a non decidere sulla testa del Cittadino senza ascoltarlo, ma semmai prendendo in esame ciò che Questo presenta. Resta un solo dato certo, con la violenza, sottolineiamo da qualsiasi parte provenga, non si costruisce niente.  Le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono sacrosante ma non risolvono una questione che presenta lati diversi e da affrontare nelle sedi deputate e con la partecipazione di tutti i soggetti interessati. C’è una questione economica da chiarire meglio, e soprattutto da capire se è prioritaria o meno. Si parla di una comunità intera che abita la Valle, di centinaia di cittadini, abitanti di quei luoghi che da anni dichiarano la netta contrarietà ad un progetto nel quale hanno indicato pericoli reali per la salute. Se questo è un problema risolto, (almeno, così afferma il governo) dovrebbe essere facile spiegarlo a questa Gente.  Perché dunque accadono ancora questi episodi? Mettiamo tutto alla luce del sole. Chiariamo i punti contestati di fronte all’opinione pubblica nazionale. Il Popolo è sovrano e non potrà non capire!

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