Crisi governo. Secondo giorno di consultazioni

Si aprira’ tra poche ore la seconda giornata di consultazioni al Quirinale dopo l’ apertura della crisi di governo.

Il presidente Mattarella vuole chiudere in fretta, possibilmente entro sabato quando vedra’ anche il Pd. I Cinquestelle insistono per andare alle urne senza passare da un nuovo governo. Forza Italia e’ sulla stessa linea, ma Berlusconi apre a diverse ipotesi. Piace, invece, alla minoranza Pd l’ipotesi di un nuovo esecutivo a guida Dem. Franceschini stronca i retroscena: “sto con il segretario”.

Proprio Franceschini ieri mattina aveva chiamato al telefono deputati e senatori che fanno riferimento alla sua area per ribadire la sua contrarieta’ a chi tra i dem mette in giro voci di trame e manovre di palazzo. Nessuna congiura da parte mia, la tesi. Ma nei fatti le posizioni nel Pd al momento non sono univoche: da una parte c’e’ la minoranza dem e i franceschiniani che non vedono il motivo per cui occorra andare a votare al piu’ presto; dall’altra i renziani (e anche i ‘giovani Turchi’ di Orlando e Orfini, in realta’) che puntano alle urne anticipate se non dovessero maturare le condizioni per una nascita di un esecutivo di scopo. Con questo clima di sospetti – ripetono i franceschiniani – si distrugge il partito. Nel frattempo il Capo dello Stato tenta di sminare il terreno. L’obiettivo e’ far capire a Renzi che non e’ in atto alcuna sfida al premier dimissionario. 

L”exit strategy potrebbe essere quella di arrivare ad un esecutivo a tempo, che a giugno porti il Paese alle elezioni dopo che si capira’ con quale legge elettorale si andra’ a votare. 

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