ROMA – “Riteniamo che un impianto di deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati andati a fuoco possano provocare dei danni ambientali di ampie proporzioni”.
E’ quanto afferma l’Osservatorio nazionale sull’Amianto, in relazione all’incendio divampato ieri mattina presso lo stabilimento di stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali Eco X di Pomezia. “Se dovesse essere confermata la presenza di materiali in Amianto, specialmente nelle coperture, sui capannoni, i danni sarebbero irreversibili, con miliardi di fibre che hanno ormai contaminato tutto il territorio e che semineranno malattie e morte in tutto il circondario. Per tali motivi – prosegue l’Osservatorio – ci chiediamo le ragioni per le quali gli impianti ad alto rischio non abbiano ricevuto dalla ASL e dalle altre autorita’ le doverose disposizioni di rimuovere questi materiali a rischio, in particolare quelli di Amianto. Inoltre, chiediamo che la Magistratura faccia piena luce sulla vicenda. Riteniamo che sia in atto un vero e proprio disastro ambientale, le cui conseguenze, specialmente in riferimento al rischio Amianto, si cominceranno ad avvertire nei prossimi decenni”. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, denuncia che i Vigili del Fuoco intervenuti per domare le fiamme hanno operato senza le necessarie maschere protettive per l’agente killer. L’Osservatorio ribadisce che sussiste la prova scientifica in base alla quale l’Amianto, oltre ad avere effetti fibrogeni, capaci di provocare l’insorgenza di asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari, ha effetti cancerogeni ben oltre quanto presupposto dalle tabelle INAIL, perche’ provoca, oltre al mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo e del polmone, anche altre neoplasie, quali il cancro alla laringe e alle ovaie, ed inoltre, e’ stata confermata l’associazione tra esposizione adAmianto e una maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon-retto.