Governo ancora battuto sulla “riforma” Gelmini. Maggioranza nel pallone

ROMA – Il governo di nuovo battuto alla Camera su un emendamento proposto da Fli al ddl Gelmini di riforma dell’Università, che sta creando manifestazioni e proteste in tutta Italia. L’emendamento è passato con 282 voti favorevoli contro 262. Con le opposizioni hanno votato per errore anche i ministri Gelmini e Alfano i quali, subito accortisi del disguido, hanno chiesto di poter correggerlo. Il voto definitivo slitta a martedì prossimo. Il ddl passerà poi al Senato per l’approvazione definitiva.

Gelmini: “Bersani studente ripetente”

Intanto la ministra della pubblica istruzione non ha trovato di meglio che usare l’ironia contro il segretario dei democratici Pierluigi Bersani, che ieri era salito sul tetto della facoltà di Architettura per solidarizzare con i ricercatori che vi manifestavano. “Non si capisce se in veste di segretario precario del Pd, piuttosto che di studente ripetente”. Ma gliene incolse, però, perché lo stesso Bersani ha poi pubblicato su internet il suo ruolino di marcia negli esami affrontati alla facoltà di Filosofia (tutti trenta, con molte lodi). “Come promesso, ecco l’elenco degli esami e dei voti del corso di laurea in Filosofia, storia del cristianesimo in cui mi sono laureato con 110 e lode” ha risposto ed ha aggiunto: “Mi aspetto che la Gelmini faccia altrettanto. E poichè ha fatto l’esame da avvocato al Sud, ci metta anche il giro turistico a Reggio Calabria” (vedi i voti degli esami universitari di Bersani). Poi, entrando nel merito della legge di riforma dell’Università, il segretario democratico ha dichiarato: “Al ministro Gelmini dico, ritiri questo provvedimento. Sono pronto a discutere con lei, col ministro Tremonti su come correggere alcune distorsioni di questa legge e come trovare le risorse necessarie”.

Maggioranza nel pallone

La realtà è che la maggioranza è nel caos più totale, perlomeno alla Camera dei deputati e non si capisce da dove il premier prenda tutta la sua sicurezza nel superare indenne lo scoglio del voto di fiducia il 14 dicembre. La stessa Mariastella Gelmini ha sottolineato: “Mi auguro che non accada su emendamenti pesanti che possono stravolgere il contenuto della riforma. Se così fosse come governo mi troverei nelle condizioni di ritirare il provvedimento”. Poi, a difesa della sua riforma, aggiunge: “I baroni, attraverso alcuni studenti, tentano di bloccare una riforma che rende l’università italiana finalmente meritocratica, che pone fine al malcostume di parentopoli, che blocca la proliferazione di sedi distaccate inutili e di corsi di laurea attivati solo per assegnare cattedre ai soliti noti”.

Camusso (Cgil): “La Gelmini difende i baroni”

La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, tutt’al contrario, ribatte: “Mi hanno inorridito – dice – le dichiarazioni del ministro Gelmini sul fatto che gli studenti che protestano consegnano l’università ai baroni. Chi sta facendo accordi con i baroni è lei. Si consegna l’università a chi l’ha portata a questo punto”.

Secondo Mimmo Pantaleo, segretario di Flc (Federazione dei lavoratori della conoscenza), il ddl Gelmini risponde, in realtà, solamente agli interessi di alcuni rettori, amici di questo governo. “I giovani, i ricercatori, i precari, i docenti della scuola e dell’università che protestano non sono i soli noti come sostiene il Ministro Gelmini: sono le vittime delle sue epocali controriforme” sostiene Pantaleo ed aggiunge: “Il movimento di protesta degli studenti chiede di cambiare la scuola e l’università ma non tagliando le risorse, peggiorando la qualità formativa e mettendo in discussione il diritto allo studio. Questo Governo arrogante e autoritario non è capace di dare un futuro alle nuove generazioni e per queste ragioni dovrebbe dimettersi”.

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