Il Caimano trema: questa sera in rete i file di Wikileaks

Secondo vari organi di stampa, la documentazione riguarderebbe relazioni di ambasciatori e personale diplomatico e dei servizi segreti. Ci sarebbero giudizi taglienti sugli affari privati del premier e sui suoi rapporti con Mosca e Tripoli

ROMA – La trasparenza per il Caimano è un disvalore, da reprimere duramente, come le intercettazioni, la libera stampa, la libertà di opinioni che non siano le sue. Una ragione ci sarà e qualsiasi persona di comune intelletto capisce quali sono. Questa sera, intorno alle 22,30, il corsaro del web Julian Assange, diffonderà nel mondo intero documenti riservati della diplomazia americana, alcuni dei quali riguardano il nostro premier, soprattutto – si dice – nei suoi rapporti amichevoli con Vladimir Putin. Questa è la voce che si è diffusa sulla stampa e sullo stesso web.

La segreteria di Stato a Washington, che ha escluso qualsiasi trattativa con Assange per impedire la pubblicazione dei documenti riservati, tramite il capo di stato maggiore delle forze armate ammiraglio Mullen ha denunciato che “la pubblicazione anche solo parziale delle informazioni in possesso di Wikileaks potrebbe essere molto pericolosa. Rivelare informazioni riservate può mettere a rischio la vita dei soldati e il successo delle missioni”.

L’Esecutivo italiano ha messo subito le mani in avanti. Timoroso che possano essere divulgate notizie non gradite al suo premier (attualmente già alle prese con quello che “Il Fatto quotidiano” oggi denuncia come “il nuovo caso Ruby”, quello di Dragomira Bonev), ha ipotizzato l’esistenza di un complotto internazionale per danneggiare il nostro Paese. Nulla di nuovo sotto il sole, potrebbe dirsi. Già Benito Mussolini, nel 1935, dopo le sanzioni decise dalla Società delle Nazioni contro l’Italia per l’aggressione all’Etiopia, denunciava la “congiura contro l’Italia”. Berlusconi-Mussolini e Frattini-Ciano non sono da meno, seguendo l’arroccamento e dando disposizioni al sistema informativo di minimizzare, ricostruire in modo alternativo, in una parola mistificare.

I carteggi degli ambasciatori

Secondo il quotidiano russo “Kommersant”, una parte sostanziosa dei documenti che Wikileaks si preparerebbe a diffondere riguardano le comunicazioni fra gli ambasciatori americani e il Dipartimento di Stato, con considerazioni e report sullo stato dei rapporti fra Usa e resto del mondo. In particolare, ci sarebbero valutazioni molto critiche sulla dirigenza del Cremlino da parte di analisti politici americani e diplomatici, in grado di mettere a rischio i rapporti Est-Ovest. Naturalmente, visto i rapporti strettissimi fra Putin-Medvedev e Berlusconi, il timore che Palazzo Chigi mostra è che siano svelate notizie che devono rimanere riservate. Già, ma quali notizie? I documenti si occuperebbero anche dei rapporti, altrettanto solidi, fra il magnate di Arcore e il dittatore libico Gheddafi. Il fatto che il Governo italiano abbia messo le mani in avanti, denunciando un complotto internazionale non suona di buon auspicio. Cosa nascondono i rapporti fra il Cavaliere e la dirigenza moscovita? Pierluigi Bersani, segretario del Pd, sostiene che “un governo che solleva argomenti del genere lasciandoli in aria mostra una totale irresponsabilità”.

Gli argomenti possibili

Secondo il “Corriere della sera”, sono parecchi gli argomenti di cui tratterebbero i documenti riservati diffusi da Wikileaks. Essi partirebbero dagli ultimi Governi di Romano Prodi e di Silvio Berlusconi e sarebbero incentrati sulle relazioni inviate a Washington dall’ex ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli: le trattative del governo Prodi per il rilascio del giornalista Daniele Mastrogiacomo, i contatti fra Berlusconi e Putin durante la crisi della Georgia nel 2008, Finmeccanica, la principale azienda del settore della difesa militare.

Secondo “Dagospia”, il materiale sarebbe compromettente per il Cavaliere perché illustrerebbe “la ragnatela di affari personali del premier”. D’altronde, è notorio che gli Usa non hanno mai gradito gli stretti rapporti che intercorrono fra l’Italia da una parte, e Russia e Libia dall’altra e i documenti potrebbero contenere giudizi assai taglienti su queste attività ma, soprattutto, svelare anche i risvolti prettamente privati dei viaggi del Cavaliere, ospite delle dacie di Vladimir Putin. Per questo Palazzo Chigi trema. Alle dieci di questa sera ne sapremo qualcosa di più.

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