No Tav. Arrestati i manifestanti. Piovono critiche contro il provvedimento

ROMA – Oggi è scattata una maxi operazione delle Forze di Polizia che hanno notificato 25 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 15 misure di obbligo di dimora, un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e una misura di divieto di dimora nella provincia di Torino. I motivi del provvedimento si riferiscono agli incidenti della scorsa estate intercorsi tra gli agenti e i manifestanti No tav durante i quali decine di persone rimasero ferite.

I reati contestati sono resistenza, violenza, lesioni, danneggiamento aggravati in concorso per i fatti avvenuti in Val Susa, nell’area del cantiere di Chiomonte   il 27 giugno e il 3 Luglio scorso.
Ma non solo. Perfino il consigliere comunale  di Villar Focchiardo, Guido Fissore di 67 anni, la cui colpa è solo quella di essere un attivista del movimento è stato arrestato.  Fissore, pensionato, è uno dei militanti No Tav più conosciuti della Valle di Susa. Lo scorso agosto sostenne uno sciopero della fame contro l’allargamento del cantiere Tav in Valle Clarea mentre con altri militanti presidiava un gazebo che fu sgomberato dalle forze dell’ordine. In quell’occasione si incatenò a un cancello e gli agenti, dopo aver reciso la catena, lo sollevarono di peso e lo allontanarono. A dicembre ha accompagnato davanti alle recinzioni del cantiere una scolaresca giunta in visita da Bergamo.
L’operazione ha subito scatenato dure critiche da parte del movimento, i cui attivisti hanno deciso di radunarsi in tutte le province interessate dall’operazione quali Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma e Modena. Identica reazione c’è stata proprio nel paesino dove risiede Guido Fissore, dove gli attivisti si sono radunati per solidarizzare con l’esponente dell’amministrazione comunale.
Intanto gli  avvocati del  legal-team dei No Tav sarebbero  –   secondo il movimento –  già stati chiamati per assistere alcuni degli arrestati.

Terroristi
Secondo quanto si apprende tra gli arrestati ci sarebbe  anche  l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari e  il figlio di un altro ex brigatista residente nel milanese.

Le reazioni
“Il movimento No Tav è stato colpito perchè è diventato il faro della protesta e colpendolo pesantemente con questi arresti si è voluto dare un messaggio a tutti gli altri movimenti che alzano la testa per difendere i loro diritti»: lo ha detto Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav. «L’altra ragione per cui si è voluto colpire il movimento No Tav – ha aggiunto Perino – è farlo passare non per un movimento popolare ma per un gruppo infiltrato e gestito dall’ala antagonista italiana. Non a caso, gli arrestati valsusini sono soltanto due, un barbiere e un consigliere comunale. Vogliono far passare – ha concluso – il messaggio che il nostro movimento non è radicato sul territorio, ma avulso e infiltrato».

Per Paolo Ferrero, leader del Prc-Fds “gli arresti di stamane sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento No tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono”. ” Il 28 giugno e il 3 luglio – precisa Ferrerto – ho partecipato anch’io alle manifestazioni in Val di Susa, sono stato abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che – al contrario di cosa si vuol far credere – il movimento No tav non è un problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni. Voglio quindi esprimere la mia solidarietà al Movimento.”

Stessa posizione quella di Giorgio Cremaschi, presidente del comitato centrale della Fiom: “Piena solidarietà agli arrestati. Sono misure repressive inaccettabili. Non si risponde così a una protesta sociale come quella della Valle di Susa. Mi pare evidente se mettiamo insieme tutti gli episodi di questi giorni – ha aggiunto Cremaschi – che si vuole dare un segnale di repressione a tutte le proteste sociali che crescono e cresceranno nel Paese ed è questa la cosa più grave e inaccettabile di tutte”.

Nel frattempo il movimento No Tav sta organizzando per questa sera a Bussoleno, una fiaccolata  in solidarietà di tutti gli arrestati oggi.

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