Berlusconi, una presenza imbarazzante. L’Italia s’indigna

ROMA – Deve aver tirato un sospiro di sollievo il Pdl adesso che il Procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati  ha nuovamente sottolineato  che la Questura nell’affidamento della 17enne Ruby avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2009 ha seguito la procedura.

Oggi ad una conferenza stampa ha ribadito il concetto: “Perseguiamo reati  che siano stati eventualmente commessi a Milano, non ci interessano le vite private delle persone”.
Eppure Bruti, leader di Magistratura democratica, ex consigliere del Csm, nonchè ex numero uno dell’Anm, al Cavaliere non è mai piaciuto, tant’è che l’ha sempre identificato come una toga rossa, o meglio un comunista.  Quando nel marzo del 2006 fu nominato all’unanimità dal Csm a Procuratore aggiunto sulle indagine Unipol, Berlusconi non si lascò sfuggire il suo personale commento: “Sul sistema delle cooperative rosse hanno scelto uno dei giudici più ideologizzati”. Oggi pero’ dovrà ricredersi ancora una volta perchè il magistrato, e questa ne è la prova lampante, giudica imparzialmente senza coinvolgimenti di sorta, ha come unico riferimento la Legge e soprattutto  dimostra di avere un alta concezione dello Stato e delle leggi, senza falsi moralismi. Il capo della procura ha inoltre spiegato che l’alternativa tra una comunità e l’affido a un maggiorenne  sono cose che avvengono ogni notte  e che  il pm minorile e la polizia comunicano telefonicamente, per cui non c’è nulla di scritto. Insomma quella notte, quando Ruby venne poi affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti, tutta la vicenda sarebbe quindi  finita con una soluzione che è apparsa a tutti i soggetti coinvolti, la più ragionevole. Tuttavia a parte la conclusione dell’affido, resta comunque da accertare se la telefonata del presidente del Consiglio al capo dell’ufficio di gabinetto Pietro Ostuni per premere sul rilascio della minorenne – alla quale oggi il Tribunale dei Minori ha concesso il permesso di soggiorno – generi degli illeciti penali. Così come se il successivo comportamento di Minetti rispetto all’affidamento della marocchina integri un’ipotesi di reato, visto che la giovane – una volta rilasciata da Via Fatebenefratelli – fu ospitata dall’amica brasiliana. Insomma qualcuno dovrà rispondere di questa anomalia.

Nel frattempo giunge anche la convocazione del Copasir che, alla luce delle nuove vicende, ha chiesto al premier Silvio Berlusconi di riferire al Comitato di controllo sui servizi segreti sul tema della sua sicurezza. Infatti sorge il sospetto che Berlusconi possa essere un personaggio ricattabile e questo rappresenterebbe una questione di una  gravità assoluta.

A far scatenare un altro putiferio si aggiunge le rivelazioni pubblicate da Il Fatto Quotidiano da un militare impiegato nella scorta del premier, il quale esprime un certo disappunto sul dover fare l’autista e il guardaspalle a belle fanciulle, utilizzate tra l’altro per il divertimento dei potenti come il premier. Magari dovendo anche rispondere al cellulare del capo scorta quando ci sono delle emergenze di cuore. Un uso improprio che non dovrebbe rientrare affatto nei compiti di scorta dei Carabinieri. Motivo per cui Antonio Di Pietro ha intenzione di presentare un’interrogazione direttamente al ministro della Difesa La Russa. “E’ una cosa insopportabile, non degna di questo Paese”, ha commentato il leader dell’Idv. Intanto, secondo un sondaggio proposto da Sky è risultato che il 69%  degli italinai definisce il caso Ruby una vicenda grave. Insomma una storiaccia che non ha niente a che fare con il solito gossip da quattro soldi, anzi, a dirla tutti ci fa vergognare di essere cittadini di questa Repubblica.  Sulla questione Ruby è intervenuto anche il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, che in vista dell’ appuntamento governativo in programma a Milano dall’8 al 10 novembre in cui il premier dovrà partecipare ha precisato: “La presenza del Presidente del Consiglio alla Conferenza  era prevista fin dall’inizio ed era un fatto che abbiamo sempre giudicato come un segno di grande attenzione alla famiglia, ma alla luce degli ultimi eventi  questa presenza ci imbarazza”.  
Ne vedremo delle belle domani sera durante la puntata di Annozero, che guarda caso s’intitolerà “L’Amore ai tempi di B.” Anche se di amore in questa vergognosa vicenda ce n’è veramente poco.

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