Pil. Necessario un piano straordinario per la crescita ed il rilancio occupazionale

ROMA – Le stime sul PIL, veramente pessime, certificano, come purtroppo preventivato, una nuova contrazione rispetto all’anno precedente, e lo stato di netta  recessione del nostro Paese.

È una situazione allarmante, che deve trasformarsi in una  immediata presa di posizione da parte del Governo e di tutto il sistema imprenditoriale italiano. Un atto necessario, per evitare che, a fine anno, il PIL non rimanga inchiodato vicino a quota zero. Non c’è più tempo da perdere: la ripresa si fa sempre più lontana e gli effetti negativi sempre più gravi. I consumi continuano a diminuire (secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, del -8,1% nel biennio 2012-2013), con gravi ripercussioni sul mercato e sulle condizioni di vita delle famiglie, basti pensare al tragico crollo dei  consumi turistici, dei saldi ( -4%) e costrette ormai a tagliare e modificare radicalmente persino i propri consumi alimentari.

Il Paese ha bisogno di un piano straordinario, improntato alla crescita ed al lavoro, strettamente legato al rilancio dell’occupazione giovanile. Dal turismo alla valorizzazione delle eccellenze italiane, dalla modernizzazione delle infrastrutture allo sviluppo tecnologico:le linee di intervento sono molte, gli unici elementi che ancora  scarseggiano sono il coraggio e la volontà di imprimere un deciso cambiamento di rotta.

Per questo chiediamo al Governo di impiegare le  risorse ricavate dai tagli agli sprechi, ai privilegi ed agli abusi, dall’incremento della lotta all’evasione fiscale, nonché dalla vendita di parte delle risorse auree (il 15-20% pari a 10-15 MLD di Euro ) per:

– lo stanziamento di congrui investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni;

– l’avvio di un piano strategico per lo sviluppo del turismo;

attuando un allentamento del patto di stabilità che consenta la realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza (in primis per quanto riguarda l’edilizia scolastica).                                                                                                                                                       

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