Morti in cantiere. Dal governo assordante silenzio

ROMA –  L’azione di governo in tema di contrasto alle irregolarità e alle morti sul lavoro non è inefficace,  è  inesistente. Quando hanno provato a misurarsi su queste tematiche, governo e presidente del Consiglio hanno prodotto solo deregolamentazione e allentamento della guardia. In queste settimane di tragedie sul lavoro, non ho sentito una sola dichiarazione da parte del Governo, nè riguardo le azioni da intraprendere, né di solidarietà verso le famiglie. Un vergognoso assordante silenzio. 

E mentre a Napoli la Fillea fa sapere che la posizione contributiva di Salvatore Renna,  l’operaio 41enne di Boscoreale, che ha perso la vita nel cantiere della metro di piazza Municipio,  in Cassa edile è ferma al 2008 e gli inquirenti indagano su un pannello mancante nell’impalcatura del cantiere, la Fillea sottolinea come l’estate 2014 sia stata la più drammatica per l’edilizia, con il minimo storico degli addetti, delle ore lavorate e della massa salari, ma con il massimo di incidenti mortali. Il nostro monitoraggio – fatto solo sulle notizie di agenzia e le comunicazioni dei territori, che rappresentano circa la metà degli eventi denunciati all’Inail – ci dice che da agosto ad oggi i morti sono stati 16, contro i 10 dello stesso periodo del 2013. 

Le vittime  cui voglio aggiungere Mustafa e Advyli, i due lavoratori che la scorsa settimana sono stati ammazzati da un imprenditore a Fermo, sono per la grande maggioranza provocate da caduta dall’alto e sale drammaticamente l’età media, che supera i 50 anni: la metà dei lavoratori morti in questi due mesi  avevano tra i 54 ed i 66 anni. Tutto questo imporrebbe ad un governo serio una riflessione attenta sul tema del lavoro edile e della riforme del sistema pensionistico e su quanto è stato fatto e quanto si può ancora fare per evitare questi drammi, che non sono eventi imponderabili, ma chiamano in causa responsabilità precise e impongono risposte da parte degli organi competenti e di tutto il sistema delle costruzioni. 

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