Cofferati, Civati, Fassina … dove va la sinistra?

ROMA – In poche settimane tre esponenti di primo piano della sinistra Pd sono usciti da quel partito: Cofferati, Civati e Fassina. Il fatto è importante e per chi come noi ritiene che in questo Paese si debba costituire una nuova forza politica a sinistra del Pd, va salutato molto positivamente.

Detto questo non vi è nulla di facile e scontato. Vorrei ricordare che quando i Ds si trasformarono in Pd vi fu una vera e propria scissione da quel partito, una parte rilevante del “correntone” non vi aderì, ma ciò non fu sufficiente, come abbiamo visto, per creare una forza politica di sinistra. È vero che oggi le condizioni sembrano essere più favorevoli. Il Pd a guida renziana che “strappa” con la sinistra, e la crisi economica sempre più grave aprono grandi spazi.

Ma è anche vero che in questi anni in Italia è nato e si è radicato un movimento, il M5S, fenomeno che non si è sviluppato per esempio in Grecia e in Spagna. Esso in larga parte ha occupato questo spazio e non sarà facile scalzarlo. Non vi è nulla da fare dunque? Non lo penso, anzi penso il contrario. Ritengo però due cose: occorre fare tesoro degli errori che abbiamo ripetutamente commesso in questi anni con Arcobaleno, Fds, Rivoluzione Civile. Una nuova forza politica non si costruisce mettendo assieme dei pezzi. Una unione di debolezze non fa una forza. Se si vuole ricostruire una connessione con i soggetti colpiti dalla crisi bisogna cambiare molte cose: modalità organizzative e comunicative, modalità decisionali e partecipative, pratiche, un nuovo gruppo dirigente che sia rappresentativo di realtà sociali di lotta, di movimento, territoriali. Ma senza una carta di valori condivisi, un collante comune in cui riconoscersi, come ci dice anche il progetto della Coalizione sociale, non si va da nessuna parte: quei valori che ovviamente non sono immobili ma si trasformano nel corso della storia, e che segnano oggi il confine tra destra e sinistra, tra oppressione e liberazione.

Ricostruire quindi un senso comune in cui riconoscersi collettivamente che interpreti il presente, che dica di più delle singole battaglie rivendicative perchè le tiene insieme e dà a loro senso. Parliamo dei temi della pace e della guerra, della lotta ad ogni forma di razzismo, di un progetto di politica economica e industriale alternativo a quello liberista, dell’estensione dei diritti civili, della lotta al patriarcato in tutte le sue espressioni …. Parliamo di quale idea di liberazione umana abbiamo in questa nostra epoca.

In questi giorni ci sono state o ci saranno riunioni dei tanti soggetti che si muovono a sinistra del Pd. Sono appuntamenti importanti e positivi. Tuttavia diventa urgente e assolutamente necessario discuterne tutti assieme in uno spazio che sia condiviso e che appartenga a tutti. Occorre farlo rapidamente.

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