Migranti. Maraini e Murrali: “Ascoltate Narcisse”

PESCASSEROLI – Oggi si celebra la Giornata Internazionale del Migrante e del Rifugiato. In questa occasione ci sembra bello far conoscere la riflessione che ci ha affidato un ragazzo camerunense di 27 anni, Narcisse, ospitato presso il Centro di Accoglienza “Lo Scoiattolo”, a Pescasseroli. Lo abbiamo conosciuto in un pomeriggio di settembre, insieme agli altri ragazzi della struttura. 

Tra tutti Narcisse era il più restio a parlare di sé. Il suo forte senso di dignità, una certa scontrosità gentile e il suo francese così elegante ci avevano colpito. Di lui non ha voluto dirci nulla o quasi, ma in quegli occhi grandi abbiamo intuito dolore e dolcezza.

MIGRARE SECONDO ME

La terra è un pianeta del sistema solare, il terzo più vicino al sole e il quinto più grande. L’umanità è diffusa in diverse aree del globo terrestre e dà vita a movimenti di popoli che chiamiamo migrazioni.

Migrare significa prima di tutto viaggiare, andare incontro a nuove idee, culture, tradizioni e religioni, sapere di più sui nostri diversi modi di vivere. 

Migrare permette di capire che la nostra società è ancora ferita da diverse piaghe – la discriminazione, la disistima dell’altro, l’emarginazione, il razzismo – che impediscono le relazioni umane e l’apertura mentale, perché imparare a conoscere il prossimo significa crescere in spirito.

La migrazione è dovuta a diversi fattori: la guerra, ragioni economiche, di salute, politiche. 

Oggi migrare è una corsa, dunque ognuno dovrà trovare il suo ritmo; è un sentiero pieno di ostacoli, simile al cammino che porta a Dio. 

La strada è lunga e pericolosa, l’uomo è ridotto a un oggetto di scambio; c’è chi è pronto a vendere e chi è pronto a comprare, dando vita a tutta una serie di traffici umani: la prostituzione, il riscatto, il carcere e tutto questo in condizioni umanamente impensabili.

Ogni settimana, ogni giorno, si vedono questi drammi e queste realtà si susseguono sebbene sempre diverse. La perdita di un amico di viaggio ci ricorda che anche noi rischiamo la nostra vita, ma non c’è un tempo per il rammarico perché non ci fa andare avanti. 

Quello che chiediamo oggi è di essere considerati come esseri umani che aspirano a diventare un marito, una moglie, un bambino, perché alla fine solo le persone più fortunate arrivano a destinazione.

-NARCISSE

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