Un’inchiesta dell’Espresso mette a fuoco i dieci docenti universitari più virtuosi d’Italia nelle discipline STEMM Scienze, Ingegneria, Matematica e Medicina. La professore Fabiana Arduini è presente tra questa rosa di professori che si distinguono nelle loro ricerche proprio per l’approccio innovativo che pone al centro delle ricerche l’uso di materiali innovativi e sostenibili nei settori sensibili come la biochimica e la nanomedicina
Fabiana Arduini, docente associata al Dipartimento di Scienze Tecnologiche e Chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” è una delle ricercatrici più attive, specie nel campo della sensoristica miniaturizzata e sostenibile in campi che riguardano l’ambito biomedicale, ambientale, della difesa e l’agroalimentare.
Attualmente tra le tante attività svolte, Arduini ricopre la carica di CEO della start-up SENSE4MED, è RGQdel Laboratorio Certificato ISO9001 LabCap a “Tor Vergata”, è Editor di prestigiose riviste internazionali come Green Analytical Chemistry, Microchemical Journal, Frontiers in Sensors ed è stata Coordinatore del Gruppo Interdivisionale Sensori della Società Chimica Italiana nel periodo 2019-2021.
“La sensoristica – precisa Arduini – rispetto alle grandi strumentazioni di laboratorio è caratterizzata già da un approccio sostenibile per la misura delle sostanze che vogliamo determinare nei diversi campioni, seguendo le recenti linee della Green and White Analytical Chemistry”.
Negli ultimi anni la sua ricerca ha implementato ulteriormente questa caratteristica utilizzando la carta come supporto per la loro produzione.
“Se inizialmente con il mio gruppo di ricerca abbiamo dimostrato il vantaggio dei sensori stampati su carta perché plastic-free, negli ultimi anni abbiamo creato una linea di ricerca dimostrando che la sensoristica su carta permette di misurare diversi analiti come inquinanti in campo ambientale semplicemente aggiungendo pochi microlitri del campione in analisi come l’acqua di fiume su una striscetta di carta che lavora esattamente come un laboratorio in grado trattare il campione, aggiungere i reagenti ed eseguire la misura”.
Inoltre, la prof.ssa Arduini ha mostrato che questi sistemi rispetto ai sistemi classici stampati come le striscette che utilizzano giornalmente i pazienti diabetici per la misura della glicemia posso misurare gli analiti target anche in campioni in fase gassosa (e.g. armi chimiche nell’aria) e solida (e.g. cloruri nelle strutture in cemento armato) sfruttando le peculiari proprietà della carta.
L’attività di ricerca della Prof.ssa Arduini è attestata da più di 150 pubblicazioni su riviste internazionali e molteplici brevetti e tale attività le ha permesso di ottenere diversi riconoscimenti.