Cancro: cambiare paradigma per comprenderne le complessità

Negli ultimi anni, la ricerca sul cancro ha fatto passi da gigante, migliorando significativamente la nostra comprensione di questa malattia complessa e migliorando i tassi di sopravvivenza. Tuttavia, rimaniamo di fronte a sfide significative, specialmente quando il cancro si diffonde e sviluppa resistenza ai trattamenti.

Il cancro si caratterizza per la sua complessità e diversità genetica, che lo rendono un avversario temibile

La malattia si evolve costantemente, rendendo alcuni tumori particolarmente aggressivi e resistenti ai trattamenti dopo una prima risposta positiva. Questo fenomeno si spiega attraverso la comprensione che i tumori non sono uniformi, ma piuttosto ecosistemi eterogenei composti da varie sottopopolazioni cellulari.

Simone Zaccaria dell’University College London Cancer Institute

Il dottor Simone Zaccaria dell’University College London Cancer Institute sottolinea che i tumori accumulano mutazioni genetiche che portano alla formazione di sottocloni con comportamenti diversi. Questa eterogeneità intratumorale è una chiave di volta per comprendere la recidiva in alcuni pazienti.

Sotto la lente della ricerca, i progressi tecnologici hanno permesso di esaminare le cellule tumorali singolarmente e di tracciare la loro evoluzione con una precisione senza precedenti, aprendo la strada alla comprensione delle cause di fallimento dei trattamenti e alla progettazione di nuove strategie per combattere la resistenza ai farmaci.

La medicina di precisione rappresenta l’approccio moderno nella lotta contro il cancro, mirando a trattamenti personalizzati basati sulle caratteristiche genetiche specifiche dei tumori. Tuttavia, la variabilità genetica all’interno dello stesso tumore rappresenta una sfida significativa per questo approccio.

Il dottor Marco Bezzi dell’Institute of Cancer Research di Londra evidenzia come l’eterogeneità intratumorale influenzi non solo la risposta ai trattamenti, ma anche la diagnosi e la selezione dei farmaci. Il sequenziamento del DNA su larga scala sta cambiando il gioco, permettendo una comprensione più profonda dell’eterogeneità genetica e delle traiettorie evolutive dei tumori.

Il dottor Marco Bezzi dell’Institute of Cancer Research di Londra

La ricerca sul cancro si sta muovendo verso un approccio più olistico, considerando il tumore come parte di un ecosistema complesso che include cellule immunitarie, stromali e altri fattori del microambiente tumorale. Questa comprensione ampliata potrebbe essere cruciale per lo sviluppo di immunoterapie efficaci.

Il lavoro di Bezzi sui tumori alla prostata, e la creazione di organoidi 3D che mimano la diversità genetica dei tumori, rappresenta un passo avanti verso trattamenti più mirati e efficaci. Questi modelli permettono esperimenti che riflettono più fedelmente la complessità dei tumori umani.

Insomma la ricerca sul cancro sta affrontando la malattia con un nuovo paradigma, ovvero trattare il cancro come una malattia cronica da gestire piuttosto che da sradicare completamente.

Questo approccio richiede un’intensa comprensione dell’ecosistema tumorale e la capacità di anticipare e adattarsi all’evoluzione del tumore. Rimanendo un passo avanti, si spera di trasformare il cancro in una condizione con cui si può convivere, piuttosto che una sentenza di morte.

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