Nuove scoperte sul linfoma follicolare

Un gruppo di ricerca della Weill Cornell Medicine ha fatto luce su alcuni dei meccanismi che portano alla trasformazione del linfoma follicolare in una variante più aggressiva.

Pubblicato sulla rivista Cancer Cell, lo studio rivela che le mutazioni che interessano il complesso BAF, un regolatore chiave dell’attività genica, potrebbero non solo predisporre al linfoma follicolare aggressivo ma anche renderlo particolarmente sensibile a nuovi farmaci sperimentali che prendono di mira il BAF stesso.

Il team di ricerca, coordinato dal dottor Ari Melnick, ha scoperto che le cellule B affette da mutazioni nel gene ARID1A, una componente del complesso BAF, assumono un’identità aberrante di “cellule B di memoria” immature, che le predispone a un’elevata tasso di divisione e mutazione. Questa condizione potrebbe spiegare la rapida progressione di alcuni casi di linfoma follicolare.

I risultati hanno stimolato la pianificazione di studi clinici che esplorano l’efficacia degli inibitori del BAF in pazienti affetti da questa patologia. Gli esperimenti preclinici hanno mostrato che le mutazioni ARID1A rendono i linfomi notevolmente sensibili a questi inibitori, con casi di remissione completa osservati nei modelli animali.

Questo studio apre la strada allo sviluppo di terapie di intervento precoce per i pazienti a rischio di progressione rapida del linfoma follicolare, offrendo nuove speranze per trattamenti più mirati e efficaci.

La ricerca evidenzia anche il potenziale di terapie basate sugli inibitori del BAF in un ampio spettro di tumori, dato il ruolo di questo complesso in diverse forme di cancro.

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