Chirurgia addominale: I robot pronti a superare la laparoscopia

La chirurgia robotica sta rivoluzionando l’intervento addominale, dimostrandosi sempre più performante rispetto alla tradizionale laparoscopia.

Dalla chirurgia bariatrica e metabolica alla riparazione dell’ernia addominale, fino agli interventi su pancreas, stomaco e colon-retto, i robot stanno rapidamente diventando la tecnologia preferita in sala operatoria. I dati scientifici più recenti confermano infatti che l’utilizzo della chirurgia robotica porta a risultati migliori, riducendo i tempi di recupero e le complicanze postoperatorie.

Robotica vs laparoscopia: il confronto

Durante l’evento “Spotlight on Robotic Surgery” tenutosi a Napoli, esperti del settore hanno sottolineato come l’adozione della chirurgia robotica stia crescendo in Italia, con un numero sempre maggiore di piattaforme robotiche installate negli ospedali.

“La chirurgia robotica rappresenta una vera rivoluzione tecnologica”, afferma Paolo Pietro Bianchi, presidente dell’Italian Club of Robotic Surgery e professore all’Università degli Studi di Milano. “Tuttavia, è fondamentale validare scientificamente questa metodica e implementare programmi di training strutturati per formare i chirurghi in modo adeguato”.

I vantaggi della chirurgia robotica

La chirurgia robotica, grazie all’elevata precisione e controllo dei movimenti, sta dimostrando la sua superiorità su molte procedure chirurgiche tradizionali. Secondo Marco Milone, professore associato di chirurgia generale all’Università di Napoli Federico II e vicepresidente dell’Italian Club of Robotic Surgery, le piattaforme robotiche consentono di miniaturizzare i movimenti della mano del chirurgo, migliorando la sicurezza e l’efficacia degli interventi.

“Il campo di applicazione spazia dalla chirurgia radicale delle neoplasie epato-bilio-pancreatiche alla chirurgia conservativa dell’apparato digerente e alla chirurgia ricostruttiva della parete addominale”, aggiunge Milone.

Studi e risultati

La validazione della chirurgia robotica avanza rapidamente e i risultati sono incoraggianti. Un recente studio condotto da Milone, pubblicato sul Journal of Personalized Medicine, ha dimostrato che la chirurgia robotica è più efficace della laparoscopia nel trattamento delle ernie inguinali e ventrali.

“La nostra metanalisi di 23 studi ha mostrato che l’approccio robotico riduce il dolore postoperatorio e, nel caso delle ernie ventrali, diminuisce i tempi di degenza e il rischio di recidive”, spiega Milone.

Anche sul fronte oncologico i robot si sono rivelati vincenti. Un’indagine dell’UT Southwestern Medical Center di Dallas, pubblicata sul World Journal of Surgical Oncology, ha evidenziato come i pazienti sottoposti a colectomia robotica (rimozione di una parte dell’intestino crasso) abbiano beneficiato di degenze ospedaliere più brevi e tassi di complicanze ridotti rispetto agli approcci tradizionali.

Giovanni Domenico De Palma, direttore del dipartimento di chirurgia generale e trapianti del Policlinico di Napoli, conferma: “I pazienti trattati con chirurgia robotica hanno avuto una resezione linfonodale più accurata, con una stadiazione del tumore più precisa”.

Chirurgia bariatrica: un futuro robotico

Nel campo della chirurgia bariatrica e metabolica, indicata per i pazienti obesi, la robotica sta guadagnando terreno. Due studi presentati all’ultimo meeting dell‘American Society for Metabolic and Bariatric Surgery hanno mostrato come la chirurgia robotica riduca i tempi operatori e le complicanze postoperatorie rispetto alla laparoscopia.

“Il chirurgo robotico diventa un esperto di riferimento per molte patologie”, conclude Milone. “L’alta partecipazione di chirurghi da tutta Italia ai corsi di formazione qui a Napoli dimostra l’eccellenza della nostra scuola e rappresenta un passo importante per ridurre la migrazione sanitaria Nord-Sud”.

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