Politecnico Milano: un progetto per volare con la propulsione ionica

Il progetto Iprop, guidato dal Politecnico di Milano e finanziato dall’Unione Europea con un contributo EIC Pathfinder da 3 milioni di euro, punta a rivoluzionare il settore dei trasporti aerei con la propulsione ionica, tecnologia finora limitata a utilizzi spaziali.

L’iniziativa, della durata di quattro anni, mira a sviluppare un prototipo di velivolo a propulsione ionica in grado di volare in atmosfera, aprendo nuove prospettive per l’aeronautica sostenibile.

Il progetto Iprop è coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano sotto la direzione del Prof. Marco Belan.

Attualmente, i ricercatori stanno lavorando alla progettazione di elettrodi avanzati, progettati per generare e accelerare ioni all’interno dei propulsori, incrementando così la spinta generata dal vento ionico. In seguito, il progetto prevede simulazioni ad alta quota sia in laboratorio che con modelli numerici per testare il comportamento dei propulsori ionici.

L’obiettivo finale è la costruzione e il collaudo di un dirigibile dimostrativo, equipaggiato con propulsori al plasma. Questa piattaforma stratosferica a propulsione ionica potrebbe offrire molte delle funzioni dei satelliti a un costo inferiore, includendo applicazioni come telecomunicazioni, supporto alla navigazione, monitoraggio meteorologico e telerilevamento per agricoltura, climatologia e gestione delle emergenze.

Uno dei principali vantaggi della tecnologia ionica è l’assenza di parti meccaniche mobili nei propulsori, il che riduce la manutenzione e prolunga l’operatività del sistema, rendendolo anche ecologicamente sostenibile grazie all’alimentazione solare.

Inoltre, essendo facilmente recuperabile, questa tecnologia rappresenta una soluzione economica e sostenibile rispetto ai satelliti tradizionali.

Il progetto Iprop coinvolge sette istituti di ricerca provenienti da quattro diversi Paesi europei, tra cui l’Università di Bologna (UniBo), il Karlsruher Institut Für Technologie in Germania, il von Karman Institute in Belgio, l’ISAE Supaero e il CNRS in Francia, il Technische Universität Dresden in Germania e Aeronord sas di Milano.

Condividi sui social

Articoli correlati