Un batterio intestinale alleato contro obesità e diabete: la scoperta del CNR-Ispaam

Uno studio internazionale, a cui ha partecipato il CNR-Ispaam, ha rivelato il ruolo chiave del batterio Intestinimonas butyriciproducens nel migliorare la salute metabolica e nel contrastare obesità e diabete.

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Microbiome, potrebbe aprire la strada a nuove terapie basate sul microbiota intestinale.

Un batterio intestinale alleato della salute metabolica

Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo. Tra le centinaia di specie batteriche presenti nell’intestino, Intestinimonas butyriciproducens si distingue per la sua capacità di produrre acido butirrico, un acido grasso a catena corta con effetti benefici sull’intestino e sulla regolazione dell’insulina.

Secondo lo studio, coordinato dall’Amsterdam University Medical Center e dalla Wageningen University nei Paesi Bassi, il batterio è in grado di metabolizzare la Nε-fruttosil-lisina, un composto alimentare presente in molti cibi cotti e noto per il suo legame con lo stress ossidativo e lo sviluppo di patologie metaboliche.

Il legame tra microbiota, obesità e diabete

“La Nε-fruttosil-lisina è un sottoprodotto della reazione di Maillard, un processo che si verifica durante la cottura degli alimenti e che può favorire la formazione di composti dannosi per l’organismo”, spiega Antonio Dario Troise, ricercatore e coordinatore dello studio per il CNR-Ispaam. “Abbiamo scoperto che I. butyriciproducens è in grado di degradare questo composto e trasformarlo in butirrato, un elemento fondamentale per la salute intestinale e metabolica”.

Il butirrato è noto per il suo ruolo nel:
Rafforzare la barriera intestinale
Ridurre l’infiammazione
Migliorare la sensibilità all’insulina
Contrastare l’accumulo di grasso

Nuove prospettive terapeutiche basate sul microbiota

L’analisi genetica dei soggetti coinvolti nello studio ha evidenziato che livelli ridotti di I. butyriciproducens sono associati a un metabolismo meno efficiente, maggior rischio di obesità e resistenza all’insulina.

“Integrare questo batterio nella dieta potrebbe aiutare a contrastare l’aumento di peso, regolare i livelli di glucosio nel sangue e ridurre l’accumulo di grasso”, sottolinea Troise. “I risultati ottenuti aprono la strada a nuovi approcci probiotici per la prevenzione e il trattamento delle malattie metaboliche come diabete e obesità”.

Conclusioni e futuri sviluppi

Lo studio, a cui hanno partecipato anche i ricercatori Sabrina De Pascale e Andrea Scaloni del CNR-Ispaam, offre una nuova prospettiva sulle potenzialità del microbiota intestinale per la salute umana.

L’impiego di I. butyriciproducens potrebbe rappresentare una svolta nella nutrizione e nella medicina preventiva, aprendo nuove strade per lo sviluppo di terapie personalizzate per il controllo del peso e delle malattie metaboliche.

🔬 Restiamo in attesa dei prossimi sviluppi della ricerca per scoprire come il microbiota intestinale possa diventare un alleato fondamentale nella lotta contro obesità e diabete!

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