L’industria farmaceutica cinese diventa la seconda al mondo

Un colosso che guida il 30% della ricerca globale

La dichiarazione della NMPA e il ruolo della Cina

Yang Sheng, vicedirettore della National Medical Products Administration (NMPA), ha annunciato che l’industria farmaceutica cinese è oggi la seconda più grande al mondo, con una quota che rappresenta circa il 30% del totale globale dei farmaci innovativi attualmente in fase di ricerca. Una cifra che segna un punto di svolta nella storia della farmaceutica mondiale e che evidenzia il passaggio della Cina da semplice produttrice di generici a protagonista assoluto nel campo dell’innovazione biomedica.

La crescita delle approvazioni: numeri record

Il ritmo di crescita del settore è stato vertiginoso. Nel solo 2024 la Cina ha approvato 48 farmaci innovativi e 65 dispositivi medici, posizionandosi così al secondo posto a livello mondiale per numero di nuove immissioni sul mercato. Questi dati si inseriscono in un trend di consolidamento che ha visto la quota cinese nella ricerca e sviluppo globale passare in poco più di un decennio dal 4 al 30%. Un balzo che testimonia non solo la quantità, ma anche la qualità delle attività di ricerca avviate dalle aziende cinesi.

L’impennata delle domande IND

Un indicatore chiave della vitalità della ricerca è rappresentato dalle domande IND (Investigational New Drug applications). Tra il 2019 e il 2023 il numero di richieste per farmaci chimici innovativi è cresciuto da 493 a 1.147, con un aumento del 13,1% solo nell’ultimo anno. Ancora più marcato è stato l’andamento dei biologici terapeutici innovativi, che hanno raggiunto quota 833 domande nel 2023 con un incremento del 32,9% rispetto all’anno precedente. Significativa è stata anche l’accelerazione nel settore dei vaccini innovativi: nel 2023 le richieste hanno raggiunto quota 43, pari al 60,7% di tutti i vaccini in fase IND, raddoppiando rispetto al 2022 con una crescita superiore al 100%.

Studi clinici: la Cina supera gli Stati Uniti

La potenza della Cina si manifesta anche nella fase di sperimentazione clinica. Nel 2024 nel Paese sono stati avviati oltre 7.100 studi clinici, un dato che ha superato per la prima volta quello degli Stati Uniti, fermi a circa 6.000. Non si tratta soltanto di un primato numerico, poiché gran parte delle sperimentazioni riguarda terapie di nuova generazione come anticorpi monoclonali, terapie cellulari CAR-T e farmaci a RNA. La rapidità e la qualità dei trial hanno reso la Cina una destinazione privilegiata per la ricerca clinica a livello mondiale.

Collaborazioni e accordi miliardari

Il crescente peso scientifico e industriale della Cina ha inevitabilmente favorito anche un forte interesse da parte delle multinazionali. Nella prima metà del 2025 le aziende farmaceutiche cinesi hanno concluso 14 accordi di licensing con colossi internazionali per un valore complessivo che potrebbe raggiungere i 18,3 miliardi di dollari. Secondo le stime, entro la fine dell’anno circa il 37% delle nuove molecole concesse in licenza dalle big pharma avrà origine cinese. Questo flusso di accordi consolida un modello in cui le biotech cinesi forniscono innovazione e pipeline competitive, mentre le aziende occidentali garantiscono capitali e accesso ai mercati globali.

Il mercato farmaceutico: ancora indietro nelle vendite

Se la Cina ha conquistato una posizione di vertice nella ricerca, resta ancora un divario sul fronte delle vendite globali. Nel 2023 la quota cinese sul mercato mondiale era del 7,5%, contro il 53% di Stati Uniti e Canada e il 23% dell’Europa. Tuttavia, la traiettoria di crescita resta impressionante: la capitalizzazione delle aziende biopharma cinesi è passata dai 3 miliardi di dollari del 2016 a oltre 380 miliardi nel 2021, segno di un ecosistema in piena espansione. È quindi evidente che la distanza attuale nelle vendite rappresenti più un ritardo temporaneo che un limite strutturale.

Conclusione: verso una nuova geografia della farmaceutica mondiale

Il quadro che emerge è quello di una Cina ormai potenza indiscussa nella ricerca e nello sviluppo farmaceutico. Con il 30% dei farmaci innovativi in fase di studio, più di 7.000 sperimentazioni cliniche attive e partnership internazionali miliardarie, il Paese ha consolidato la sua ascesa nel panorama globale. Resta ancora un gap nelle vendite, ma i numeri mostrano che la traiettoria è chiara: la Cina non sarà più soltanto la seconda al mondo per dimensione, bensì il futuro motore della crescita e dell’innovazione farmaceutica internazionale.

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