Un passo avanti nella prevenzione dell’infezione da virus respiratorio sinciziale nei lattanti
Un’importante ricerca italiana pubblicata sul Journal of Infection porta nuove evidenze sull’efficacia della profilassi contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), principale causa di bronchiolite nei neonati e nei bambini sotto l’anno di età. Lo studio, dal titolo “Effectiveness of a targeted infant Rsv immunization strategy (2024–2025): a multicenter matched case-control study in a high-surveillance setting”, rappresenta il primo lavoro multicentrico nazionale che documenta, attraverso dati real-world, l’impatto positivo della somministrazione di nirsevimab.
Lo studio multicentrico coordinato dal Meyer di Firenze
L’indagine è stata coordinata dall’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer IRCCS di Firenze, in collaborazione con sei reparti pediatrici della Toscana (Arezzo, Firenze – Santa Maria Annunziata, Pisa, Pistoia, Prato, Siena). Hanno inoltre contribuito attivamente pediatri di famiglia e neonatologi, creando un modello virtuoso di collaborazione tra ospedale e territorio.
Il campione ha coinvolto 138 bambini sotto l’anno di vita durante la stagione epidemica 2024–2025, in un contesto di sorveglianza epidemiologica attenta e metodologicamente rigorosa.

Il grafico centrale evidenzia la riduzione dei ricoveri in Regione Toscana tra la stagione 2023 (pre-immunizzazione) e quella 2024–2025 (post-immunizzazione).
Il grafico di destra sintetizza i dati principali dello studio: 7 centri coinvolti, 138 bambini arruolati, efficacia del 90% nella prevenzione delle ospedalizzazioni e assenza di casi in terapia intensiva tra i soggetti immunizzati.
Risultati: efficacia superiore al 90% nella prevenzione delle ospedalizzazioni
I dati raccolti mostrano un risultato clinicamente significativo:
- Efficacia del nirsevimab nella prevenzione delle ospedalizzazioni per bronchiolite da RSV pari a circa il 90%.
- Nessun bambino immunizzato incluso nello studio è stato ricoverato in terapia intensiva.
Come sottolinea la dottoressa Federica Attaianese, pediatra che ha ideato e condotto lo studio insieme alla professoressa Chiara Azzari (responsabile dell’Immunologia del Meyer) e al professor Giuseppe Indolfi (responsabile della Pediatria medica), questi dati rappresentano una conferma concreta del valore clinico dell’immunizzazione precoce.
Implicazioni per la sanità pubblica
Il Meyer evidenzia che, grazie alla solidità del disegno multicentrico e al rigore metodologico, lo studio offre evidenze scientifiche robuste a supporto delle strategie di immunoprofilassi già introdotte.
In particolare, la Regione Toscana si è distinta come una delle prime in Italia ad avviare, nell’ottobre 2024, una campagna di immunizzazione gratuita con nirsevimab rivolta ai neonati, con l’obiettivo di proteggere i più piccoli da una patologia che può avere conseguenze severe e complicanze anche letali.
La bronchiolite da RSV: un problema globale
Il virus respiratorio sinciziale rappresenta ancora oggi una delle principali cause di infezione delle basse vie respiratorie nei bambini al di sotto di un anno. La bronchiolite, se non trattata adeguatamente, può determinare ricoveri prolungati e un impatto rilevante sui sistemi sanitari.
Le nuove evidenze fornite dal Meyer e dai centri pediatrici toscani segnano dunque un cambio di paradigma nella prevenzione: l’immunizzazione mirata si conferma uno strumento fondamentale per ridurre il carico ospedaliero e migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.