Tumori. Sviluppato algoritmo per scoprire cellule rare e prevenire recidive

Un team di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha messo a punto un algoritmo innovativo capace di individuare piccole popolazioni di cellule tumorali che solitamente sfuggono alle analisi tradizionali.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Algorithms, apre nuove prospettive per la ricerca oncologica e la prevenzione delle recidive.

L’algoritmo che supera il “rumore statistico”

Nelle analisi dei dati biologici, i segnali generati da cellule rare – come le cellule staminali tumorali o le cellule tumorali dormienti – tendono a confondersi con il cosiddetto rumore statistico, e quindi vengono spesso esclusi.
Il nuovo metodo statistico sviluppato dai ricercatori dell’ISS riesce invece a distinguere i segnali deboli ma significativi, isolandoli con precisione.

“Questo algoritmo – spiega Alessandro Vici, ricercatore Under 40 del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS – è in grado di estrarre informazioni reali anche in presenza di grandi quantità di dati irrilevanti, superando così il problema del rumore statistico.”

Nuove strategie contro le recidive tumorali

Le cellule tumorali dormienti, principale target degli studi, possono restare nell’organismo anche dopo le terapie oncologiche, riattivandosi e provocando recidive anche a distanza di decenni.
“La possibilità di individuare e studiare queste cellule – sottolinea Ann Zeuner, coautrice dello studio e responsabile scientifico dei progetti – rappresenta un passo fondamentale per sviluppare strategie volte a eliminarle o mantenerle inattive per tutta la vita del paziente.”

Applicazioni oltre l’oncologia

Il nuovo metodo non ha valenza solo in campo oncologico. Come spiega Alessandro Giuliani del Dipartimento Ambiente e Salute dell’ISS, “questo approccio può essere applicato a qualsiasi insieme di dati ad alta dimensionalità, permettendo di riconoscere segnali deboli ma potenzialmente informativi in diversi contesti di ricerca.”

Finanziamenti e prospettive

La ricerca è stata resa possibile grazie al sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e del Ministero della Salute, nell’ambito del progetto PNRR Missione 6 finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.

Con questo algoritmo, l’ISS offre uno strumento prezioso per migliorare la diagnosi precoce dei tumori, comprendere meglio i meccanismi delle recidive e aprire la strada a terapie più mirate e durature.

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