L’intelligenza artificiale: uno strumento rivoluzionario contro Covid e tumori

Ormai l’intelligenza artificale, AI, sarà sempre di più al servizio della salute aiutando i medici in diagnosi e cura delle malattie più disparate.

Sono algoritmi capaci di passare sotto esame migliaia di dati clinici in tempi davvero brevissimi per arrivare a una diagnosi accurata, con applicazioni che possono anche aiutare a smaltire le liste d’attesa.

Il campo è fervido, infatti, secondo dati Morgan Stanley, il mercato globale per AI in sanità è in forte crescita — ci si attende che salirà dai circa 1,3 miliardi di dollari attuali (oltre 1,1 miliardi di euro) ai 10 miliardi di dollari (quasi 9 miliardi di euro) nel 2024. Le applicazioni potenziali sono già numerose, ad esempio Google ha appena presentato “Dermatology Assist”, uno strumento diagnostico basato sull’AI, capace di riconoscere 288 malattie di pelle, capelli e unghie, da una foto che il paziente potrà caricare sulla app e qualche domanda cui il paziente deve rispondere. Nel convegno della Società americana di Acustica è stato presentato un software basato sull’AI che ”sente” la depressione nella parole pronunciate più lentamente e con più pause.

L’intelligenza artificiale può essere anche addestrata per imparare ad identificare anomalie nelle immagini utilizzate per le diagnosi, come ecografie e radiografie. Altre applicazioni sono allo studio per le malattie neurodegenerative e per diagnosticare i tumori. Altre ancora, infine, sono entrate in gioco nella pandemia di Covid-19, ad esempio per predire il rischio della forma grave della malattia o per selezionare, tra farmaci già in uso, quelli potenzialmente utili contro il coronavirus.

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