La scoperta dei ricercatori de l’Institute of Cancer Research di Londra
Gli scienziati inglesi hanno combinato con successo due farmaci antitumorali, già esistenti, per creare un trattamento per i bambini con diagnosi di tumori cerebrali mortali.
Il glioma pontino intrinseco diffuso (DIPG), un tipo raro e in rapida crescita di tumore cerebrale nei bambini, può infatti mutare ed evolvere per resistere al trattamento con un singolo farmaco. Al momento non esiste una cura e molti bambini che hanno questa patologia muoiono in pochi mesi.
Ora un team di scienziati e medici dell’Institute of Cancer Research (ICR) di Londra, hanno scoperto che l’uso combinato di un farmaco per il cancro della pelle e un farmaco per il cancro del sangue potrebbe essere efficace nella lotta contro il DIPG. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Cancer Discovery, è stata accolta dagli esperti come un’alternativa “promettente”.
Chris Jones, professore di biologia dei tumori cerebrali pediatrici presso l’ICR, ha precisato: “Ora abbiamo una comprensione molto migliore dei modi in cui i tumori cerebrali DIPG possono mutare e come può evolvere la resistenza al trattamento con un singolo farmaco. Questo studio ci ha permesso di identificare quello che speriamo possa diventare un nuovo trattamento combinato per questa terribile malattia”. “C’è solo da sperare – aggiunge Jones – che ben presto questo trattamento possa entrare nelle sperimentazioni cliniche”.
Attraverso i test di laboratorio è stato scoperto che la combinazione di due farmaci antitumorali esistenti, precisamente il dasatinib, (farmaco terapeutico mirato utilizzato per trattare alcuni casi di leucemia mieloide cronica e leucemia linfoblastica acuta ndr), e il trametinib, (farmaco noto per il trattamento del melanoma), hanno notevolmente rallentato la crescita dei tumori DIPG. I trattamenti sono noti come inibitori MEK.
I ricercatori hanno trattato trametinib nei topi e hanno scoperto che da solo aveva uno scarso effetto. Hanno quindi provato a utilizzare dasatinib insieme a trametinib per trattare le cellule DIPG in laboratorio, scoprendo che la combinazione di questi due farmaci, ciascuno con un diverso meccanismo d’azione, “ha rallentato la crescita del tumore”. Insomma, la combinazione “ha avuto un effetto molto maggiore di quanto ci si sarebbe aspettato aggiungendo gli effetti dei due farmaci insieme, riuscendo a ridurre Din oltre il 60% la crescita delle cellule tumorali”, ha ribadito Jones.
I risultati dovranno essere convalidati ulteriormente in laboratorio, anche se, come ha precisato il ricercatore: “stiamo utilizzando farmaci approvati già esistenti per siamo davvero fiduciosi”.
“Inoltre – conclude Jones – questi risultati promettenti ci hanno incoraggiato a continuare ad analizzare i campioni dei pazienti e a modellare la loro risposta al trattamento, perché mostrano quanto siano specifici alcuni dei trattamenti che dobbiamo sviluppare”.