Il Nord Est guida la transizione digitale

Il 90% delle piccole e medie imprese dovrà fare fronte alla transizione digitale entro il 2030, questo, secondo le raccomandazioni anche della Commissione europea

L’Italia migliora, e di molto, negli indici internazionali (come il Desi2022) che valutano l’utilizzo di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la gestione dei big data anche con il calcolo quantistico, i servizi in cloud, ma lo sviluppo non è uniforme.

Il Friuli Venezia Giulia, ed il Nordest, si pongono come faro per la digitalizzazione, con esempi concreti e fattivi, di aziende e professionisti che lottano per una Italia più evoluta, e quindi più competitiva, nel resto del mondo. Ditedi, con sede a Udine è il cluster delle tecnologie digitali del Fvg, in rappresentanza di oltre 90 aziende ICT con 2mila addetti.

“Creare collegamenti tra diverse realtà – dice il manager Francesco Contin – è uno dei nostri ruoli più importanti. Siamo qui per aiutare le aziende anche nella complessa fase di digitalizzazione”. Karmasec, inserita nel Ditedi, progetta e implementa sistemi di gestione per la sicurezza dei dati, ambito delicato ma fondamentale con il ricorso massivo al lavoro remoto e ‘smart’ e con le emergenze geopolitiche in corso. Il Ceo Manuel Cacitti è convinto che: “La sicurezza informatica e delle informazioni è uno dei pilastri della sostenibilità e del futuro successo del paradigma innovativo”. L’obiettivo, in generale, e ad ogni livello è “provvedere ad identificare i rischi connessi alla compromissione della riservatezza, integrità e disponibilità del dato. Sapremo farcela? Serve provarci”.

A Buttrio (Udine) ha sede Overlog, azienda di soluzioni software per la logistica. Attualmente, spiega il Ceo Marco Crasnich: “Risentiamo di una carenza forte di personale tecnico specializzato, figure fondamentali per i servizi automatizzati, proattivi e connessi come il magazzino della fabbrica 4.0”. La competenza digitale aggiornata è dunque il fattore chiave per realtà che, come questa, richiedono architetture informatiche complesse. La situazione legata alla carenza di personale nel settore è risaputa. Mancano soprattutto tecnici in grado di leggere ed elaborare i dati. Per Alessandro Liani, Ceo di Video Systems di Codroipo (Udine): “il Friuli Venezia Giulia è in grado di dare un forte contributo nel campo dell’intelligenza artificiale”.

In un lungo road show nelle capitali europee come coordinatore del gruppo Industrial AI, della IEEE Computational Intelligente Society, Liani ha seguito la mission di integrare tecnologie come la servitizzazione nel mondo industriale. “Il processo di digitalizzazione e dei nuovi modelli di business correlati è ancora in sviluppo – spiega – ma sarà il nuovo paradigma”. Le competenze friulane in materia di intelligenza artificiale sono orami ben consolidate e riconosciute in Europa. Liani è una pedina fondamentale nell’applicazione dell’intelligenza artificiale a numerosi campi che renderanno la nostra vita quotidiana più facile. C’è anche chi, dal Nord Est, si espande verso l’area ritenuta più avanzata tecnologicamente; ovvero, dove si la ricerca nel settore è estremamente avanzata, per la presenza di capitali a disposizione.

La California, con la sua Silicon Valley

Come Molo17, software house pordenonese guidata dal trentenne Daniele Angeli: aprirà a settembre una filiale a Cupertino, a pochi passi dalla Apple Inc. “Ci auguriamo che possa essere la prima tappa di un percorso di successi cominciato con un gruppo di lavoro che guarda al futuro con responsabilità e impegno, anche finanziario, per scalare le dure vette americane”. Tecnest da Tavagnacco (Udine) ha dato vita ad una nuova business unit, già operativa, dedicata alle più innovative tecnologie abitanti all’Industry 4.0: un team di esperti, per lo studio e l’applicazione della connettività industriale del comparto manufacturing.

Obiettivi: l’attualissimo energy saving, controllato e gestito con l’edge computing e l’intelligenza artificiale. Lungimirante sempre il presidente della società: Fabio Pettarin, impegnato da anni anche nella formazione e per la cultura del digitale in Italia. Con Giovannino Bearzi, a capo della B.eng di Tolmezzo (Udine), è possibile fare il punto su quanto e come la tecnologia stia portando il settore automotive a dover affrontare nuove sfide. Da produttore di fanaleria per auto di lusso, afferma: “Le aziende altamente specializzate come la nostra rappresentano delle vere e proprie oasi, ma per il futuro di tutto il settore chiediamo politiche lungimiranti. Sarebbe necessario aprire nuove fabbriche di componentistica elettronica sul territorio europeo”.

La digitalizzazione insieme alla sostenibilità passano anche per il settore beauty e fashion. Il prossimo ottobre si terrà infatti, il Venice Sustainable Fashion Forum 2022, summit internazionale dei protagonisti della supply chain in un settore che fattura 100 miliardi e impegna 60mila aziende. All’iniziativa partecipa anche Gatto Astucci, azienda di Domegge (Belluno) che controlla anche la Sarno Display di Carnate (Monza Brianza), impegnate nella realizzazione di astucci per occhiali e nella creazione di display per il mondo della cosmesi. Sostenibilità e digitalizzazione sono, per Cristian Paravano, manager del gruppo, un binomio inscindibile: “Nel campo della sostenibilità siamo stati dei precursori, spingendola fin dal 2013. Continuiamo aggiornandoci sulla open innovation e sulle tecnologie in evoluzione ad ogni livello nella nostra azienda. Come una necessità ma anche come nostro valore”. Immediapress è un servizio di diffusione di comunicati stampa in testo originale redatto direttamente dall’ente che lo emette.

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