Brazil 2014. Italia fra dubbi e speranze. Ecco i gironi

ROMA – Ormai ci siamo:  giovedi 12 alle 22 (ore italiane), con Brasile-Croazia, partirà Brazil 2014, la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio che, per un mesetto, terrà viva l’attesa non solo dei soliti aficionados della pelota ma anche di tanti comuni cittadini che, per spirito patrio, non mancheranno di seguire le sorti della propria  Nazionale.  Questi i gironi.    

Girone  A,  il Brasile, favorito n.1                                                                                                                                                                                

Il primo girone è sempre quello assegnato alla squadra di casa e stavolta tocca al Brasile che avrà come avversarie la Croazia, il Messico e il Camerun. Su chi arriverà primo non ci dovrebbero essere dubbi perché i padroni di casa, non solo in quanto tali, ma per le loro notevoli potenzialità,  sono inseriti fra i favoriti alla vittoria finale e non potrebbe essere diversamente avendo in squadra gente del livello di Dani Alves, Maicon, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo, Oscar, Fred, Neymar, trascurando, qualora non bastasse,  altri nomi del tipo Dante, Hernanes e Hulk. 

Per il secondo posto, dovrebbe essere una lotta fra il Camerun e la Croazia, squadre che, rispetto al Messico, hanno fior di nomi quali Nkoulu, Mbia,  Song, e il trentatreenne  ma sempre temibile Eto’o  fra gli africani,  Modric, Rakitic , Kovacic, Mandzukic, Olic fra i croati. Tutta gente che, giocando in grossi squadroni europei, è già titolata,quindi,  bella lotta per il secondo posto. 

Girone  B,  c’è la Spagna campione                                                                                                                             

A difendere i colori della Spagna, ultima vincitrice del mondiale Sudafrica  2010 , ci saranno ben 14 calciatori provenienti da tre sole squadre (Real Madrid, Barcellona e Atletico) e già solo questo dovrebbe essere  sufficiente per prevedere quale nazionale primeggerà anche  per cercare di bissare il trionfo di quattro anni fa. A passare il turno con gli spagnoli di Del Bosque dovrebbe essere l’Olanda nella quale si ritroveranno affermati campioni giovani e meno giovani,   ma,  attenzione anche al Cile che con gente come il duo  juventino Isla e Vidal  (se starà bene), l’atalantino Carmona (splendido campionato) e, soprattutto,  il blaugrana Alexis Sanchez sicuramente dirà la sua.   L’Australia, invece,  è destinata solo ad un mero atto di presenza.     

 

Girone  C,  lotta fra comprimari ?                                                                                                                     

Nessuna nazionale altolocata in questo girone però niente male i nomi dei giocatori che fanno parte della squadra favorita, quella  Colombia che annovera parecchi italiani, ( Zuniga del Napoli, Yepes dell’Atalanta, Zapata del Milan, Guarin dell’Inter, Ibarbo del Cagliari e quel Cuadrato della Fiorentina, richiesto da mezza Europa) o ex (Armero e Quintero). 

Si tratterà di vedere quale sarà, fra la Grecia e la Costa d’Avorio, l’avversaria che lotterà per la seconda posizione, considerato che alla truppa greca della quale citiamo Papastathopoulos del Borussia, il romanista Torosidis, il veronese Moras, il torinese Tachsidis, il genoano Fetfatzidis, i bolognesi Lazaros e Kone,  si contrapporranno vecchie bandiere africane quali Yaya Touré, Drogba,  Kalou, e quel Gervinho  che tanto ha contribuito al secondo posto della Roma. Il Giappone del nostrano Alberto Zaccheroni non dovrebbe infastidire più di tanto il suindicato terzetto; sotto osservazione Honda che al Milan ha disatteso le promesse, rischiando, ora,  la cessione.   

 

Girone  D,  c’è l’Italia e…                                                                                                                                                     

E’ il nostro girone, quello che ci farà palpitare e, si spera, non soffrire perché le avversarie, esclusa la Costa Rica, sono di quelle da impensierire.  L’Inghilterra, con una rosa composta da atleti tutti interni al campionato britannico, nonostante qualche giudizio non propriamente positivo, rimane pur sempre la nazione accreditata da quella Premier ritenuta, attualmente, il torneo principe del calcio europeo. Mister Hodgson non solo ha rassicurato tutti sulle prestazioni della sua squadra ma l’ha addirittura candidata alla vittoria finale, sicuramente esagerando. Certo,  con giocatori esperti come Gerrard, Lampard e Rooney  è lecito essere ottimisti.  Sarà subito molto importante,  per il seguito, il risultato della partita di esordio a mezzanotte di sabato 24 che vedrà  le due squadre contendersi il ruolo di avversario di quell’Uruguay che in tanti inseriscono fra le potenziali grandi  e come non potrebbe essere così,  visti i suoi componenti: ben tre (Godin, Gimenez, Rodriguez) provengono dall’Atletico Madrid, l’undici di Simeone che ha fatto impazzire l’Europa e le grandi di Spagna;  Caceres ormai titolare nella Juve di Conte, e l’accoppiata Suarez-Cavani che si presenta con un totale di ben 56 gol messi a segno rispettivamente nel Liverpool e nel P.S.G e, qualora non dovessero bastare queste cifre,  aggiungiamoci pure la “riserva” Hernandez che, seppure in B,  nel Palermo di gol ne ha fatti 14. Totale: un trio con una media di 23 gol a testa per incutere timore e rispetto a chiunque.

 

Ma che Italia sarà ?                                                                                                                                                    

Al cospetto di questi avversari, l’Italia, nonostante i tanti, numerosi,  provini fatti da Prandelli, è ancora tutta da scoprire e lo stesso C.T. ha fatto capire di non voler svelare nulla, nessuna anticipazione circa la formazione o il modulo.  Le speranze sono tante ma tanti anche i dubbi che si manifestano attraverso  i diversi interrogativi che tutti si pongono in questi giorni,  anche alla luce delle ultime amichevoli.  Terrà la difesa juventina ?  Darmian sarà titolare ?  E Verratti riuscirà ad inserirsi in un centrocampo che si presenta affollato con gli inamovibili  Pirlo,  De Rossi e Thiago Motta  e gli ultimi arrivi Candreva, Parolo, oltre al jolly Marchisio ?  Soprattutto, dopo l’esplosione dei due scugnizzi Immobile e Insigne, Prandelli avrà il coraggio di lasciarli fuori a beneficio di un Balotelli che,  sparigliato pure il colore delle scarpe (una rosa l’altra celeste….), dovrebbe prendersi sulle spalle, da attaccante solo soletto, l’onere di segnare e farci vincere ?  Lasciare in panchina l’umile ma redditizio  capocannoniere del campionato per continuare a dare fiducia ad un eterno, insopportabile,  divo, assoggettando il gioco della squadra alle sue finalizzazioni e alle sue bizze, equivale ad una sfida che Prandelli potrebbe lanciare con il mondo che ci guarda. 

Quante scelte difficili per il Cesare di Orzinuovi….   

Questa Italia è un mix di saggezza e di esperienza, di gioventù e di  genio (e pure qualche sregolatezza), tutto sta a saper dosare o azzeccare, nella giusta misura, queste doti.   

 

Girone  E,  la Francia e basta                                                                                                                                     

E’ sufficiente leggere i nomi e le squadre di provenienza che compongono la rosa della Francia per rendersi conto di quanto impari si presenti il compito delle altre contendenti. Qualcuno aveva abbozzato l’ipotesi che Platini, presidente Uefa,  avesse facilitato il compito dei suoi connazionali nella decisione del sistema di accoppiamenti….. Ma, al di là di queste fantasticherie, la Francia di Lloris, Digne, Evra, Sakho, Sagna, Mangala,  Matuidi, Giroud e Benzema, guidata da quel Pogba per il quale tutti pronosticano il lancio a livello mondiale, non dovrebbe aver problemi a dominare il girone, nonostante la forzata assenza dell’infortunato  Ribery, altrimenti….                                               La confinante Svizzera, forte del trio napoletano Beherami, Inler, Dzemaili e dello juventino Lichtsteiner, dovrebbe prevalere sull’Ecuador e Honduras, compagini che non vanno oltre qualche buona individualità,  e passare il turno senza eccessivi problemi. 

 

Girone  F,  ecco  l’Argentina                                                                                                                                           

Giù il cappello, in questo girone c’è il top o quasi del calcio mondiale, racchiuso tutto in una squadra, l’Argentina che, solo per gli attaccanti a disposizione, avrebbe già vinto il titolo: Messi,  Aguero, Higuain, Lavezzi, Palacio,  con il lusso di un certo Tevez lasciato a casa…. In difesa, citiamo Zabaleta,  Garay, e  Demichelis; a centrocampo Mascherano, Di Maria e Perez.  Se Messi, fin da subito, starà bene e  riscatterà la sua “grigia” stagione blaugrana (appena 28 gol, non è da lui….), l’Argentina non dovrebbe avere problemi ad arrivare nella zona finale. 

Un occhio di riguardo bisognerà averlo per la Bosnia nella quale ci saranno tre stelle,  l’inglese Dzeko, anch’egli bisognoso di riscatto, e i romani Lulic e Pjanic, specie quest’ultimo desideroso di una platea cosmopolita per mettere in mostra le sue genialità che tanto hanno deliziato i tifosi giallorossi. Iran e Nigeria dovrebbero fare numero anche se la squadra africana gode di maggior credito per qualche buon nome (il laziale Onazi, Moses del Liverpool e Obi del Chelsea).      

 

Girone  G,  la grande Germania                                                                                                                                       

Vista la rosa, per questo girone, si potrebbe rimandare a quello precedente con un Germania idem Argentina ma…c’é un ma che c’impedisce di farlo:  l’attacco dei tedeschi con i soli Klose e Podolski, quali vere, autentiche,  punte impone qualche dubbio sulle effettive capacità  di realizzo dell’undici  di Lowe, nel quale è venuto a mancare anche Reus.  Certo,  per il sistema di gioco applicato, tutti o quasi dovranno concorrere ad affacciarsi nell’area avversaria, sia i difensori di fascia che, in particolare,  i centrocampisti  Schurrie e Ozil.  Germania a corto di attaccanti ed allora si spiega perché il Borussia ha investito 20 milioni di euro per Immobile, un autentico ariete d’area…. 

Al contrario il Portogallo, di punte,  in rosa, ne ha ben otto e fra esse c’è il top,  quel Cristiano Ronaldo che, nell’ultima stagione, ha messo a segno complessivamente ben 51 reti in 47 presenze. 

L’undici lusitano, qualora dovesse superare il turno, con la squadra che si ritrova (Coentrao, Pereira, Pepe, Veloso, Carvalho, Varela) potrebbe togliersi qualche soddisfazione, sempre se  Ronaldo sarà in buona vena.  Delle altre due componenti il girone, gli Usa sono da scoprire mentre il  Ghana, forte di alcuni nomi noti  quali i milanisti Essien e Muntari, lo juventino Asamoh, l’udinese Badu, il parmense Acquah e  la vecchia conoscenza milanista Prince Boateng,  qualche fastidio al Portogallo potrebbe crearlo. 

 

Girone  H,  c’è Capello                                                                                                                                                       

Sulle due qualificate non dovrebbero  esserci dubbi perché Russia e Belgio sono decisamente superiori ad Algeria e Corea del Sud.  La  Russia, allenata da sua maestà Fabio Capello,  si contenderà il primato del girone con un Belgio che, stante alla rosa composta da atleti provenienti dai principali club europei (Courtois, Alderweireld, Kompany, Van Buyten, Fellaini, Januzaj,  Hazard , Witsel,  i più noti) si presenta, in tutti i reparti molto compatto, in particolare, in avanti con le due punte, il napoletano Mertens, rivelazione del nostro campionato(11 reti)  e l’imponente l ventunenne Lukaku,  osservato da diverse squadre (31 partite all’Everton ma di proprietà del Chelsea e Mourinho lo rivuole).                                                                                                                       

Nessuno si meraviglierebbe se il Belgio fosse la rivelazione del campionato mondiale, nel quale, oltre alle solite favorite (quest’anno, per i bookmakers,  nell’ordine Brasile, Argentina, Spagna e Germania) c’è sempre la sorprendente qualificazione alle semifinali della squadra che nessuna s’aspetta.  Auguriamoci che, stavolta tocchi all’Italia che, almeno per or, a nessuno osa inserire fra le favorite…..        

 

 

 

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