Euro 2012, Bonucci: “L’Inghilterra? Finora abbiamo fatto meglio noi”

Il difensore juventino in conferenza stampa: “Gli inglesi non sono solo Rooney. La mano sulla bocca di Balotelli? Mi sono preso cura di lui”

“Finora abbiamo dimostrato di essere più forti dell’Inghilterra”. Ha un carattere di ferro Leonardo Bonucci. Lo sta dimostrando più che mai in questo europeo, dove nonostante la giovane età, la responsabilità di essere titolare ed i dubbi circa un suo coinvolgimento nel calcio scommesse, sta mantenendo un rendimento molto alto e un grado di concentrazione invidiabile. “Per il gioco – ha spiegato in conferenza stampa il centrale difensivo della Juventus – che abbiamo espresso in queste gare possiamo dire che siamo più forti, ma poi sul campo contano altri valori come la cattiveria e la voglia di vincere, che a noi non mancano. Noi cercheremo di battere l’Inghilterra e andare avanti. Rooney? Abbiamo cominciato a studiarlo, anche se l’Inghilterra non e’ solo Rooney”.

DENTRO E FUORI DAL CAMPO – “Si e’ parlato tanto di me per vicende extra-calcistiche, ma voglio solo parlare del mio lavoro e del calcio giocato. E’ contato di più quel sogno di giocare nel grande calcio – prosegue il difensore viterbese, riguardo la vicenda del calcioscommesse – Quando scendo in campo con la Nazionale pensando quello che ero dieci anni fa adesso ti viene in testa solo di giocare. Ho accanto persone importanti come mia moglie che si e’ fatta scivolare di sopra le critiche venute fuori su di me e il mio ‘motivatore’ Ferrarini, che mi ha portato dalla serie B fino alla Nazionale”.

BALOTELLI – Inevitabile un passaggio su quella mano davanti alla bocca del numero 9 azzurro, subito dopo il gol all’Irlanda. “Ero lì, mi sono preso cura di lui – ha specificato Bonucci – Io sono quello che lo conosce più di tutti, avendolo conosciuto quando aveva 17 anni nella primavera dell’Inter, e’ istintivo ma un bravo ragazzo. In quel momento mi sono trovato lì e mi sono preso cura di lui, poteva incorrere in sanzioni pesanti, ben venga che mi sia trovato lì: dopo mi ha ringraziato. Lui fuori dal gruppo? Non credo, basta vedere le immagini di ieri con Di Natale. Ce lo teniamo stretto, se mette in campo la voglia di giocare al calcio può fare la differenza. Mario e’ un ragazzo più istintivo di me, ha 21 anni ed ha vissuto un’esperienza diversa dalla mia. Io ho avuto persone che mi hanno saputo crescere ed indicare la strada migliore”.

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